Il Tram di Opicina può ripartire: l’Ansfisa rilascia il nulla osta

Via libera ai dieci giorni di pre-esercizio per il mezzo. Atteso da Trieste Trasporti l’avvio del servizio

Francesco Codagnone
Prove per la ripartenza del tram (Silvano)
Prove per la ripartenza del tram (Silvano)

La prima vettura bianca e blu, la numero 401, è tornata a sferragliare tra piazzale Monte Re e la vetta di Scorcola poco prima delle 10.45 di martedì mattina. I tecnici di Ansfisa, Comune, Trieste Trasporti e De Aloe Costruzioni hanno battuto palmo palmo i sinuosi chilometri della tramvia, effettuando le ultime misurazioni richieste sui binari e il collaudo finale della carrozza, ferma ormai da otto anni. Il responso è stato decisivo. Il Tram di Opicina potrà finalmente ripartire.

 

Terminato il collaudo del Tram di Opicina che riparte con il nulla osta di Ansfisa

 

L’annuncio era atteso dal fatidico incidente del 16 agosto 2016. L’Ansfisa (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) certifica la fine dei lavori richiesti al Comune sulla linea 2 e le sue carrozze, dando il nulla osta per la ripartenza del mezzo.

Le operazioni di collaudo del Tram di Opicina Foto Massimo Silvano
Le operazioni di collaudo del Tram di Opicina Foto Massimo Silvano

Il Tram potrà tornare in movimento tra la stazione di Opicina e piazza Dalmazia già da questa mattina, ma per un primo periodo di minimo dieci giorni dovrà circolare in condizioni di pre-esercizio, quindi senza passeggeri a bordo. Trascorsa questa fase, Trieste Trasporti provvederà a programmare e comunicare la riattivazione effettiva della linea.

Il viaggio di collaudo del Tram di Opicina a Trieste

Il primo, familiare fischio è intanto tornato ad animare il tratto più alto della tramvia. «È una giornata decisiva: qui si chiude una “battaglia” portata avanti fin dall’incidente tra le vetture», commentano il sindaco Roberto Dipiazza e l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi al termine della corsa di prova di ieri mattina. «In otto anni non sono mancati momenti difficili e complicazioni, ora ci siamo: il Tram potrà finalmente ripartire». Il dirigete comunale Giulio Bernetti ringrazia il direttore dei lavori Gennaro Della Rosa e il titolare della ditta incaricata, Guido De Aloe.

Il collaudo finale, coordinato dal dirigente dell’Ansfisa Marco Pellerito, è stato effettuato a bordo della vettura 401, al momento l’unica che monta i freni a pattino prescritti da Roma e recuperati da una precedente dismissione. Nelle prossime settimane l’Azienda di trasporti provvederà quindi a omologare il resto del parco vetture e montare i blocchi rimanenti, già commissionati a una fonderia specializzata per un costo stimato in 1,2 milioni di euro stanziati dal Comune.

Il viaggio di collaudo del Tram di Opicina Foto Silvano
Il viaggio di collaudo del Tram di Opicina Foto Silvano

Il periodo di pre-esercizio servirà anche per ultimare l’omologazione delle patenti della nuova flotta di tranvieri. In otto anni molti dei vecchi conducenti sono ormai andati in pensione, quelli assunti dopo lo scontro tra vetture del 2016 non hanno mai manovrato il Tram, e dovranno ora prendere confidenza con il mezzo. Hanno già superato la prova scritta e quella orale: per loro manca ora solo la pratica.

Trascorsi i giorni minimi prescritti dall’Ansfisa, quindi dal 28 dicembre in poi, Trieste Trasporti potrà infine programmare e comunicare il ripristino effettivo dell’esercizio, con a bordo i passeggeri. Fino ad allora, il Tram di Opcina continuerà comunque a sferragliare su e giù per la tranvia, come non accadeva da più di otto anni.—

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