Trieste, rimborsi agli esuli, scatta la corsa bis

Duemila contatti in un mese per accedere ai fondi di Lubiana. Anvgd e Comunità istriane sommerse da richieste di assistenza
La fila di un mese fa davanti all'Unione degli istriani
La fila di un mese fa davanti all'Unione degli istriani

TRIESTE Sono circa 2mila le persone che dai primi giorni di settembre a oggi si sono rivolte agli sportelli dell'associazione delle Comunità istriane e all'Anvgd per chiedere informazioni sulla legge per la riparazione dei torti della Repubblica slovena. L'hanno annunciato ieri in una conferenza stampa congiunta i presidenti delle due associazioni, Manuele Braico e Renzo Codarin, affiancati dalla consulente Federica Cocolo. Alla conferenza hanno partecipato anche numerosi cittadini che hanno avviato o vorrebbero avviare la procedura per l'ottenimento dell'indennizzo.

Il numero di richieste inoltrate è ovviamente molto più basso, da un lato per i requisiti richiesti dalla legge, dall'altro per il grande numero dei candidati, che costringe le associazioni a procedere un passo alla volta. Associazioni alle prese comunque con un superlavoro. L'Anvgd ha dato informazioni a circa 900 persone; di queste circa 800 hanno partecipato alle riunioni informative organizzate per spiegare il procedimento. Nel complesso finora l'associazione ha presentato 70 domande al ministero della Giustizia sloveno. L'associazione delle Comunità istriane, invece, ha dato informazioni a 1100 persone, di cui 800 hanno aderito alle riunioni informative. Le domande inoltrate a Lubiana finora sono una sessantina. Circa 800 pratiche sono in attesa della presentazione di tutta la documentazione necessaria da parte dei candidati, e verranno poi mandate al ministero.

Le associazioni hanno poi rivendicato l'assistenza che stanno dando anche a distanza ai profughi di tutta Italia, al telefono o attraverso la mail leggedeitorti@anvgd.it. Molte richieste vengono anche dall'estero, dal Canada, dalla Francia, dall'Australia. È per questo che le associazioni si incontreranno presto con i Giuliani nel mondo, in modo da ampliare la rete internazionale di informazioni.

Ha specificato Codarin: «Il nostro lavoro consiste prima di tutto nell'informare le persone e capire caso per caso chi ha o non ha diritto a chiedere l'indennizzo. Le cifre di cui parliamo in realtà sono più consistenti, perché la singola persona può chiedere informazioni anche per il suo nucleo famigliare. Ovviamente il nostro aiuto è facoltativo, chi ne ha la capacità può rivolgersi direttamente a Lubiana».

Ha aggiunto Manuele Braico: «Non è vero che le regole si sono fatte più stringenti ora che anche gli italiani possono accedere, la legge di riparazione dei torti ha sempre richiesto la presentazione di testimoni, assenza di documentazione che provi il carattere di perseguitato politico del richiedente. Peccato che abbiano frainteso a lungo il senso di questa legge, è stato presentato anche un esposto in procura, mi chiedo se poi è stato ritirato».

Sono seguite poi diverse indicazioni tecniche. Cocolo ha specificato che i richiedenti non devono presentare il documento “storico di famiglia”, impiegato in caso di eredità, ma le “vicende domiciliari”, o “storico di residenza”, molto meno costoso e necessario alla presentazione della domanda.

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