Trieste riemerge dalla riforma dei porti: scongiurato il declassamento
TRIESTE. «Le voci vanno tutte in questo senso», è l’unica “conferma” che arriva dalla rappresentanza triestina in Parlamento e segnatamente dal senatore del Pd Francesco Russo. Il senso è quello di una riconquistata autonomia del porto di Trieste da apparentamenti più o meno strani con Venezia e addirittura con Ravenna e Ancona, com’era stato ipotizzato recentemente.
Il Piano della logistica e della portualità dovrebbe approdare oggi in Consiglio dei ministri, ma difficilmente nella medesima seduta sarà trasformato in un decreto legge. L’ipotesi più probabile è che il numero delle Autorità portuali sarà fatto, e anche se nessuno potrebbe al momento giurare che sarà quello definitivo, dovrebbe sostanziare un ennesimo mutamento di rotta. Non più la Superauthority del Nord Adriatico Trieste - Venezia - Ravenna - Ancona, né Trieste assieme a Venezia, ma autonomia addirittura per tutti e quattro i porti.
I Distretti logistici italiani salirebbero dunque a 14 e oltre ai quattro già citati l’elenco comprenderebbe Genova - Savona, La Spezia - Carrara, Livorno - Piombino - Civitavecchia, il Distretto sardo, due Distretti in Sicilia, Napoli - Salerno, Gioia Tauro e due Distretti in Puglia guidati rispettivamente da Bari e Taranto. Questo scenario è stato prefigurato dal sito web specializzato The Medi Telegraph e su questa bozza il ministro di Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio avrebbe avuto ieri l’ultimo confronto con il premier Matteo Renzi.
Il nuovo documento sarebbe anche l’esito dell’alzata di scudi da parte di Autorità portuali e Regioni dopo che un precedente modello del ministero aveva ipotizzato soltanto otto Autorità di sistema portuale (Adsp): Nord Adriatica, Nord Tirrenica, Tirrenica centrale, Sarda, Campana, Pugliese, Calabra e dello Stretto, Siciliana. Se quest’ultima bozza ipotizzata sarà legge avrebbe sostanzialmente vinto Debora Serracchiani che oltre ad aver ottenuto l’indipendenza di Trieste da Venezia avrebbe visto certificati i 14 porti “core” così come indicati nel progetto del Pd che a un certo punto però si era trovato a dover mediare con il ministro di Ncd Maurizio Lupi, mediazione diretta non più necessaria vista la sostituzione di Lupi con Delrio. Ma nemmeno sul nuovo Piano della logistica, che risulterebbe dare molto credito allo sviluppo dei traffici al Sud potenziando Napoli, Taranto e Gioia Tauro, vi sarebbe eccessiva condivisione da parte dei governatori del Nord che fanno riferimento al centrodestra e cioé Luca Zaia in Veneto e Roberto Maroni in Lombardia, ai quali con le ultime elezioni si è aggiunto Giovanni Toti in Liguria.
Risulterebbe invece sostanzialmente confermato il nuovo meccanismo di nomina dei presidenti: abolito in tronco l’ambiguo sistema delle terne sarebbe lo stesso ministro (accrescendo così il potere a livello centrale) a fare la nomina dopo aver “sentito” il presidente della Regione. Si tratterebbe di un parere non vincolante, i governatori non avrebbero diritto di veto, anche se è difficile ipotizzare una nomina che vada contro il territorio. Un altro compromesso prevederebbe che comunque in tutte le attuali 24 Autorità portuali rimanga un direttore anche se logicamente subordinato al presidente del Distretto.
L’inglobamento di Trieste in un’unica Authority assieme a Venezia, Ravenna e Ancora era stato subito definito una «soluzione impraticabile» da parte del commissario dell’Autorità portuale di Trieste Zeno D’Agostino che aveva evidenziato come la nuova Superauthority avrebbe dovuto far riferimento addirittura a quattro regioni: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Marche, e per giunta spesso politicamente disomogenee.
Successivamente si era sparsa la voce di uno smezzamento del Distretto Nord Adriatico con Ravenna e Ancona da una parte e Venezia e Trieste dall’altra. Poi un’altra modifica con 14 distretti e Trieste e Venezia ognuna per conto proprio: sarebbe la soluzione che ieri Graziano Delrio ha proposto a Matteo Renzi. Sarà da vedere se arriverà tale e quale oggi in Consiglio dei ministri.
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