Trieste, riapre via Mazzini. Tornano le “gimkane”

Autobus, taxi, pedoni “indisciplinati”, furgoni parcheggiati e persino due Suv riconquistano la strada della discordia dove alle 12.40 si rischia la tragedia
Il caotico ritorno del traffico in via Mazzini (foto Lasorte)
Il caotico ritorno del traffico in via Mazzini (foto Lasorte)

TRIESTE «Meraviglioso! Urrà!», commenta soddisfatta un’esile vecchina, quasi urlando. Non le par vero, con quel suo piede zoppicante, di ritrovarsi di nuovo “la corriera” sotto casa. «Macché... Mannò, così è uno schifo», scuotono la testa qualche metro più in su i commercianti. Lo sguardo desolato segue il cordone azzurrino di autobus che sfreccia davanti ai negozi, ininterrottamente.

Via Mazzini, tutto come prima: riecco bus e camioncini

Pedonale sì, pedonale no, pedonale forse. Pedonale chissà. Tutti contro tutti. Ieri mattina via Giuseppe Mazzini celebrava la sconfitta del Risorgimento in salsa nostrana, in una strada assurta a simbolo delle divisioni che sembrano inesorabilmente segnare qualsiasi vicenda di questa città. Tra favorevoli e contrari a una pedonalizzazione che sembrava cosa fatta e che invece ha costretto la giunta comunale ad arrendersi ai moti popolari delle raccolte firme, con una clamorosa ritirata che ha spedito qualsiasi provvedimento a data da destinarsi.

Via Mazzini riapre ai bus Le cause del dietrofront
Foto Bruni 04.07.15 Saldi di luglio-via Mazzini

Quando? A dopo le elezioni? L’assessore alla Mobilità Elena Marchigiani, in questa sua stupefacente lotta all’Immobilità cittadina, non si fa intervistare, ma d’altronde che altro c’è da aggiungere? Ieri si è tornati all’assetto precedente, con la gente sui marciapiedi e i mezzi pubblici nel loro regolare percorso. Via le zebre extralarge e i vasi oversize in stile Alice nel paese delle meraviglie, via tutto e spazio agli autobus. Ci sarà da abituarsi, dopo due mesi di stop, alle vetrine che vibrano e ai zig zag degli autisti tra gli innumerevoli furgoni che sostano per scaricare merci a qualsiasi ora.

Ieri si è pure rischiata la tragedia. Alle 12 e 40: un camion che percorreva il tratto in direzione piazza Goldoni doveva girare in via Imbriani e non si è accorto che, proprio in quel momento, c’era una signora che stava scendendo dal marciapiede per attraversare la strada sulle strisce e con il semaforo verde. L’altezza del mezzo e lo specchietto retrovisore, così pare, devono aver coperto la visuale del conducente nell’atto di svoltare a sinistra e così la donna si è trovata lo spigolo del furgone a pochi centimetri dalla faccia. «Ho ancora le palpitazioni...», dice facendosi aria con la mano.

Trieste: maxizebre addio, proteste in via Mazzini
Cancellate le maxi-zebre di via Imbriani all’incrocio con via Mazzini (foto Lasorte)

Trieste Trasporti, tuttavia, non segnala nulla di anomalo e nemmeno la Polizia municipale, che ieri ha vigilato sulla regolarità della segnaletica ripristinata e sul fatto che tutto filasse liscio. Ma il ritorno al vecchio sistema deve aver confuso le idee a qualcuno. Certamente a quei due Suv con targa straniera che, per ben due volte nell’arco della mattinata, sono stati visti transitare amabilmente lungo la strada. In cerca, chissà, della spiaggia. O di un parcheggio. Per non parlare dei semplici cittadini, per loro ci vorrà un po’ di tempo a ricordarsi che la via non è più pedonale e che passeggiare ancora in mezzo, altrettanto amabilmente, può risultare un tantino imprudente.

I volti tirati degli autisti degli autobus lasciano intendere che quel tratto non dev’essere proprio piacevole, tra la gente che non cammina sul marciapiede e i soliti furgoni parcheggiati a lato per consentire alle ditte di approvvigionarsi. Uno, due, talvolta tre di fila. Ben sette nell’intera via, tanti si contano a metà mattina, trasformando l’arteria in uno slalom per i bus. Una continua corsa a ostacoli.

Trieste, dietrofront su via Mazzini: tornano i bus
Lasorte Trieste 14/05/15 - Via Mazzini, Bus, Taxi, Furgoni Carico Scarico

Ma in piazza della Repubblica non vogliono sentir questioni. Le fermate ora funzionano come prima della sperimentazione, i mezzi passano di nuovo e il piazzale si è ripopolato di gente in attesa. Giovani e anziani, sono contenti così. Un centro moderno, pedonale, come in qualsiasi città europea? «L’importante è poter prendere il bus e spostarsi agilmente», spiega un uomo di mezza età. Fa il commerciante e per lui muoversi con rapidità, da una parte all’altra, non è di poco conto.

Ma sono soprattutto gli ultrasettantenni a gioire. «Finalmente abbiamo il bus qua, io adesso posso scendere dalla nove e prendere la dieci subito senza fare fatica». È ancora l’esile vecchina, che riprende il filo del discorso: «Prima dovevo andare fino in via Valdirivo e fare tanta strada, con tutto questo caldo. Ho un piede che mi fa male e a me pesava dover scendere così lontano e fare tanti metri. E non c’erano coincidenze, non si capiva più niente dove erano le fermate» insiste. «Meglio così, meglio via Mazzini con gli autobus davvero... Urrà!”. Potesse, la donna accompagnerebbe il giubilo con un salto di gioia. Ma la veneranda età le concede soltanto un claudicante passo per salire sulla nove. E poi si è fatto tardi, è lunedì e ha il nipote a pranzo.

 

 

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