Trieste “riacciuffa” il summit sul clima

Dopo 14 anni di assenza la conferenza europea promossa dalla Società meteorologica torna in Italia. Attesi 600 scienziati
Trieste ospiterà nel 2016 l'undicesima edizione della Conferenza europea di climatologia applicata
Trieste ospiterà nel 2016 l'undicesima edizione della Conferenza europea di climatologia applicata

TRIESTE La XI Conferenza europea di Climatologia applicata (Ecac 2016) dopo quattordici anni di assenza torna in Italia e la sede scelta è Trieste. Ad organizzarla annualmente la Società meteorologica europea, che nel direttivo conta un triestino, Renato R. Colucci, presidente dell’ UmFvg, Unione meteorologica Fvg, che ha dato un contributo fondamentale allo svolgimento dell’evento del capoluogo giuliano, in programma dal 12 al 16 settembre 2016. Alla Stazione Marittima approderanno gli stati generali della meteorologia mondiale, con la partecipazione del presidente Ems, del presidente della American meteorological society (Ams) e del segretario generale della World meteorological organization (Wmo).

Saranno circa 600 gli scienziati in arrivo, tra i quali nomi illustri che saranno annunciati nelle prossime settimane. Per tutti sarà un’occasione di incontro e confronto su tematiche importanti per la comunità scientifica nazionale ed internazionale, con particolare attenzione alle tematiche legate all'atmosfera terrestre e al clima. «Il successo dell’UmFvg, in realtà, è un successo di tutto il “sistema Friuli Venezia Giulia” e del “sistema Trieste” - sottolinea Colucci - entrambi con una fama internazionale a livello scientifico indiscussa. La meteorologia e il clima soprattutto rappresentano un’eccellenza della nostra regione dal punto di vista previsionale e della gestione del rischio, grazie al lavoro svolto da enti regionali come l’Arpa e la Protezione Civile, sia per gli elevati standard della ricerca scientifica svolta da Istituti come l’Ictp, il Cnr, l’Ogs, le Università e l’Area Science Park. Il lungo percorso dell’UmFvg che ha portato Ecac 2016 in Italia, parte nel 2011 con i primi passi per la candidatura di Trieste sottoposta all’assemblea Generale Ems di Berlino. La candidatura viene ufficializzata nel 2012 in Polonia e la “gara” è contro le città di Atene e Dublino. La decisione finale arriva nell’agosto 2013 poco prima della European conference on applied meteorology di Reading, che affida Ecac 2016 all’Italia e quindi a Trieste. Il successo è legato principalmente alla logistica, alle garanzie offerte a livello organizzativo e alla tradizione scientifica della città ad ospitare questo tipo di eventi».

Renato R. Colucci, triestino, lavora al Consiglio nazionale delle Ricerche, presso l’Ismar, ha partecipato a varie spedizioni scientifiche in area glaciali e periglaciali, impegnato anche in convegni e conferenze, soprattutto attraverso l’UmFvg, di cui è presidente dal 2009. Tra le spedizioni da ricordare quella sulle Ande cilene nel 2012, in Pakistan, sul Karakorum nel 2013 e in Antartide lo scorso gennaio. Complessivamente ha realizzato anche una quarantina di pubblicazioni a livello internazionale. Dal 2015 fa parte del Consiglio direttivo della European meteorological society, che raggruppa tutte le società meteorologiche europee attive nel campo della divulgazione scientifica, della ricerca scientifica, dell’ osservazione e previsione meteorologica e di tutti i progetti correlati alla meteorologia ed al clima.

È proprio lui ad aver fortemente voluto far tornare l’evento in Italia e a Trieste in particolare. «Il delicato problema dei cambiamenti climatici – prosegue Colucci - oggi più urgente e pressante che mai ed ormai sotto gli occhi anche dei non addetti ai lavori, ne è uno degli aspetti fondamentali. La XI Conferenza europea di Climatologia applicata sarà inoltre per Trieste e per la regione, che già ospitano importanti istituti di ricerca internazionali, un’ulteriore occasione per confermare la valenza e l’ importanza strategiche che ricoprono nell’organizzazione di eventi scientifici di rilevanza internazionale».

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