Trieste, recuperati 15 milioni per rimborsare i soci Coop
TRIESTE Quindici milioni di euro. Una boccata d’ossigeno che vale circa il 10 per cento dei rimborsi agli ex risparmiatori delle Coop operaie. La notizia, trapelata ieri da ambienti giudiziari, è che è stata chiusa la più grossa partita relativa al patrimonio di quelle che furono le Cooperative operaie.
È quella della Coop Trgovine doo proprietaria di locali commerciali, uffici e magazzini situati nel centro commerciale Tower Center di Fiume. Sono stati venduti proprio nei giorni scorsi al prezzo di 9 milioni di euro. Ma, da quanto appreso, quella posta ha portato nelle casse gestite dal commissario giudiziale Maurizio Consoli anche altri 6 milioni di euro.
Si tratta dei soldi ricavati dagli affitti degli immobili del Tower Center che, dal 2006, sono stati affittati alla società croata Konzum. In totale, appunto, 15 milioni di euro. Somma che, secondo le prime valutazioni, rappresenta circa il 10 per cento del debito nei confronti dei 17mila soci risparmiatori. Che, è bene ricordarlo, finora sono stati rimborsati al sessanta per cento di quanto “riposava” nei loro libretti di risparmio.
Artefice dell’operazione-Fiume, della quale ieri non sono emersi i contorni precisi, è stato lo stesso avvocato Maurizio Consoli. Che ieri però è risultato irraggiungibile sia al telefono dell’ufficio sia al cellulare. Il suo, da quanto si è appreso, è stato appunto un rilevante passo avanti nella mission indicata dal tribunale civile: insomma una boccata d’ossigeno per i risparmiatori che - salvo colpi di scena clamorosi - consentirà di arrivare al più presto all’obiettivo - indicato dallo stesso Consoli - con il rientro nelle tasche dei risparmiatori dell’81 per cento di quanto da loro messo da parte e congelato a causa del crac.
In pratica l’obiettivo del commissario liquidatore è recuperare qualcosa come 83 milioni e 500 mila euro su 103 milioni complessivi stimati al momento del crac delle Cooperative operaie. La prima rata, pari al 30 per cento è stata incassata a luglio 2015 grazie alla cosiddetta “polizza salva soci” imposta dalla legge che le Coop operaie avevano definito a suo tempo con Banca Generali sotto forma di fidejussione.
Poi gli altri riparti che in questi ultimi mesi hanno consentito di realizzare un altro 30 per cento attraverso la vendita di altri beni. Infine, quello dell’ultima ora. Il cosiddetto “gioiello di famiglia” per quanto riguarda il valore: gli uffici e i magazzini di Fiume.
L’altra grossa operazione immobiliare targata ex Coop riguarda l’ex Ingross, il complesso immobiliare di proprietà della Cotif srl che si trova tra piazzale Atleti azzurri d’Italia e via Palatucci, a Valmaura. Per questo immobile il Comune di Trieste aveva offerto 3 milioni di euro ipotizzando - quando l’amministrazione era guidata da Roberto Cosolini - il trasferimento in quella sede sia del mercato ortofrutticolo sia di quello ittico.
Nel corso dell’asta che si è svolta ai primi di agosto, però, la gara per accaparrarsi l’intera area di 14 mila metri quadrati se l’è aggiudicata la Metro Italia Cash and Carry, società che è intenzionata a insediarsi in quegli spazi con un megastore.
Tornando all’ultimo “colpaccio” immobiliare, va ricordato che nel 2010 - negli anni cioè della gestione Marchetti - era Augusto Seghene il presidente della Coop Trgovine doo Rijeka, la società di gestione dell'ipermercato di Fiume.
La sociertà era di proprietà al 99 per cento della Cotif, la Srl immobiliare presieduta da Marchetti che all’epoca era partecipata a sua volta al 100% dalle Coop operaie. In una delibera di assegnazione delle deleghe del 2010 a Seghene era stato formalizzato, per la presidenza di Trgovine, un compenso di mille euro lordi al mese.
Attorno alla società croata si è giocata la più rilevante operazione contabile utilizzata all’epoca per mascherare le difficoltà finanziarie delle Coop Operaie. È successo il 24 dicembre 2010.
Quel giorno era stato definito il conferimento alla Cotif immobiliare Srl (società integralmente posseduta dalle Cooperative operaie) appunto dell’azienda Coop Trgovine doo. Prezzo: 8milioni 630 mila euro.
Coop Trgovine doo aveva però in corso due mutui per 16 milioni di euro con la stessa Coop. Lo scopo dell’operazione era stato quello di realizzare delle plusvalenze fittizie per dimostrare la buona salute delle Coop operaie. Ora invece si cambia. Arrivano soldi veri. Quelli che serviranno per rimborsare i soci risparmiatori di un altro 10 per cento del loro patrimonio. Una boccata d’ossigeno da 15 milioni di euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo