Trieste, rapina in tabaccheria davanti al bambino

Due banditi con il volto coperto hanno fatto irruzione in via San Cilino con un taglierino davanti a un bimbo spaventatissimo. Lama puntata alla gola. Magro il bottino: circa 300 euro. Forse gli stessi del colpo in via Orlandini
Una foto simbolo di un rapinatore con un coltello in mano
Una foto simbolo di un rapinatore con un coltello in mano

TRIESTE Ancora un colpo dei banditi delle tabaccherie. Quelli che agiscono sempre in due, con il taglierino puntato alla gola della vittima. È il secondo episodio in meno di venti giorni. Ma questa volta i malviventi hanno colpito incuranti del fatto che all’interno della ricevitoria c’era un bambino di sei anni. Bambino che ha assistito terrorizzato alla scena.

La rapina è stata messa a segno sabato attorno alle 14.30 nella rivendita di via San Cilino 95 a San Giovanni. Dentro alla tabaccheria in quel momento c’erano Andrea e Cristina Ruzzier, i due titolari. E sul pavimento dietro al bancone giocava il loro bambino. I malviventi con il volto coperto da un passamontagna sono entrati all’improvviso. Uno si è rivolto a Cristina Ruzzier e ha intimato: «Fuori i soldi». La donna ha capito subito che doveva obbedire. Si è messa contro il bancone, tenendo dietro di sé il bambino. Lo ha protetto col suo corpo. Il marito Andrea era d’altra parte, paralizzato dalla paura che qualcosa di grave potesse accadere al piccolo.

Tutto è durato pochi secondi. I banditi hanno preso il bottino: circa 300 euro, soldi razziati direttamente dalla cassa. La donna non ha reagito. Ha lasciato che arraffassero il denaro. «Ho sentito la punta della lama contro di me - ha raccontato -. Non mi sono mossa. Perché sapevo che mio figlio era dietro. Temevo per lui».
Dopo aver arraffato i soldi, i rapinatori sono fuggiti. Ed è stato a quel punto che Andrea Ruzzier, sapendo che ormai i suoi cari non rischiavano più, ha reagito di slancio. L’uomo ha rincorso i banditi lungo via San Cilino, mentre la moglie intanto avvisava i carabinieri.

I malviventi sono scappati velocissimi dileguandosi nelle strade del rione di San Giovanni. Nessuno è riuscito a notarli, anche perchè a quell’ora le strade del quartiere erano praticamente deserte. In pochi minuti alcune pattuglie dei carabinieri del Radiomobile e della stazione di Guardiella, che si trova a 50 metri in linea d’aria, sono giunte sul posto. Gli investigatori hanno raccolto la testimonianza della titolare, nonchè tutti gli altri elementi utili alle indagini. Ma a nulla sono servite le ricerche effettuate nei rioni di San Giovanni e Guardiella. I carabinieri hanno battuto la zona palmo a palmo. Ma dei due banditi nessuna traccia. Come volatilizzati.

Dice ancora Cristina Ruzzier: «È andata bene, ma mio figlio si porterà sempre dentro lo choc. Spero che li prendano. E spero anche che finiscano a lungo in galera».

Trieste, rapina alla rivendita tabacchi di via Orlandini
Gli agenti nella rivendita di via Orlandini (foto Massimo Silvano)

Pochi giorni fa è stato messo a segno un colpo-fotocopia. Obiettivo era stato l’edicola di via Orlandini. Due giovani - secondo gli investigatori si tratta appunto degli stessi autori del colpo di sabato - con il volto coperto da un passamontagna, hanno preso di mira la rivendita di giornali e tabacchi situata al civico 36, all’angolo con via d’Isella. È successo alle 19, poco prima dell’orario di chiusura. A quell’ora nella rivendita c’era solo la figlia della proprietaria, che mentre stava preparando le “rese” dei giornali quando si è trovata di fronte i due banditi. La coppia di malviventi ha minacciato la donna con un taglierino, intimandole di consegnare l'incasso. In preda a un comprensibile choc, la giovane non ha potuto far altro che consegnare ai due la somma in cassa. Anche in quel caso si è trattato di un bottino di poche centinaia di euro.

Il 13 marzo dello scorso anno l’ultimo episodio eclatante. Teatro la filiale di una banca, il Monte dei Paschi in via Carducci. I banditi avevano fatto irruzione attorno alle 13.30 e preso in ostaggio per qualche minuto una cliente, puntandole il coltello alla gola. Poi si erano spinti fino alla cassa, intimando al cassiere di consegnare tutto il contante. Qualcosa però, in quell’occasione, era andato storto per i malviventi. Dopo aver arraffato banconote per alcune migliaia di euro, parte del bottino era caduto a terra mentre scappavano. Un bottino piuttosto ingente, circa ventimila euro.

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