Trieste, raddoppiata la spesa per la statua a monsignor Santin

Nel rendiconto da 220mila euro spuntano i costi per il basamento e il consolidamento dell’opera. I 110 finanziati dalla Regione con un emendamento-blitz firmato da Cargnelutti, Galasso, Sasco, Asquini e Narduzzi
Di Corrado Barbacini
Bonaventura Monfalcone-28.08.2013 Giovanni Pacor-Scultore-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-28.08.2013 Giovanni Pacor-Scultore-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

Un emendamento-blitz votato nell’assestamento di bilancio regionale 2012. Nasce da questo provvedimento il finanziamento straordinario a favore della fondazione “Istituto di cultura marittimo portuale” per la somma di 110mila euro finalizzato alla realizzazione della statua di monsignor Santin «per il legame che la figura e l’opera umana e spirituale del presule riveste per il territorio giuliano e la comunità locale». Ma quando la direzione centrale della cultura e dello sport della Regione ha versato la somma il 19 ottobre 2012 nel conto corrente dell’Istituto - dopo aver ricevuto «il relativo preventivo di spesa» lo ha fatto sulla base della domanda e del progetto preliminare certificato dalla professoressa Antonella Caroli, responsabile unico del procedimento e soprattutto factotum della stessa fondazione.

E qui sta la novità. Perché la statua - oggetto di polemiche soprattutto sulla collocazione ora prevista alla testa del Molo Quarto - non costerà 110mila euro. Bensì il doppio, esattamente 220mila 150 euro e 50 centesimi. Precisamente il progetto preliminare consegnato alla Regione prevede specifici capitoli di spesa. Per la realizzazione dello stampo scultoreo: 35mila euro; per la fusione, la finitura e la patinatura della statua in bronzo 30mila euro; per la fornitura, il taglio, la battitura e la bocciardatura della base in pietra 45mila euro; per la realizzazione del fondamento in calcestruzzo, 30mila; per il trasporto e il montaggio del basamento 6mila euro; per il montaggio della scultura 5mila euro; per la realizzazione dell’impianto elettrico 3mila euro e per le cosiddette opere accessorie, 5mila euro. A questo si aggiungono 15mila euro per le spese di progettazione e quasi 8mila per far fronte agli imprevisti e - dulcis in fundo - l’Iva che ammonta a 38mila 209 euro e 50 centesimi.

Nel provvedimento si legge che «il beneficiario (ndr l’Istituto di cultura marittima» ha assunto a proprio carico gli oneri non coperti dal contributo regionale». Come dire che altri 110mila euro oltre a quelli già versati dalla Regione per realizzare la statua di Santin, arriveranno da contributi privati o da quanto al momento ha in cassa lo stesso Istituto. Ma c’è di più. I 110mila euro versati dalla Regione sono praticamente vincolati esclusivamente alla realizzazione della statua di monsignor Santin in quanto, si legge «l’Istituto di cultura marittima portuale è qualificabile come organismo di diritto pubblico», dunque soggetto a una specifica normativa sull’uso di quel denaro.

Ma dalle carte regionali relative all’emendamento emerge anche il nome dei firmatari, di coloro i quali cioè hanno tecnicamente portato avanti la proposta approvata dal Consiglio nella legge di assestamento di bilancio del 2012. Si tratta di Daniele Galasso (Pdl), Danilo Narduzzi (Lega), Paride Cargnelutti (Pdl), Edoardo Sasco (Udc) e Roberto Asquini (Misto). I primi due - già capogruppo del Pdl e della Lega - sono sotto inchiesta da parte del pm Federico Frezza per le cosiddette spese folli della Regione. Dice in proposito Cargnelutti, originario del Friuli: «Ho firmato in quanto relatore di maggioranza. Ma onestamente non ricordo nulla di quell’emendamento. Deve essere stato frutto di un accordo di maggioranza». Chiosa Galasso, che abita a Lignano: «Non ho capito chi è il beneficiario? Potrebbe essere un provvedimento arrivato dalla giunta. Oppure potrebbe essere arrivato da Bruno Marini o Piero Camber. Non so neanche cosa sia questa statua». Edoardo Sasco, l’unico triestino del quintetto, ieri era irraggiungibile. Il cellulare suonava a vuoto. Insomma, per farla breve, nessuno (o quasi) si ricorda della statua. I soldi però sono stati versati. 110mila euro. Ieri in una nota Antonella Caroli ha precisato: «Io non conosco chi ha fatto questo emendamento a parte Edoardo Sasco, che conosco per motivi personali, e non so perché lo hanno deciso».

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