Trieste, quanto “pesa” l’acconto Imu-Tasi

Il 16 giugno la prima scadenza: non cambiano le aliquote rispetto al 2014 Nel capoluogo riduzioni per Isee sotto i 6mila euro e figli under 26 a carico
Di Matteo Unterweger
Lasorte Trieste 23/03/11 - Rive, Panorama Città
Lasorte Trieste 23/03/11 - Rive, Panorama Città

Da alcuni giorni ormai nelle cassette della posta dei contribuenti triestini è iniziato l’atterraggio dei moduli F24 per il pagamento degli acconti Tasi e Imu. La scadenza è fissata al 16 giugno: attenzione, anche per il controllo della correttezza del quantum richiesto, va subito ricordato che il calcolo effettuato dai Comuni è stato definito sulla base delle aliquote stabilite nel 2014 dai Consigli comunali. I “numeri” per il saldo – questo invece con termine ultimo il 16 dicembre prossimo – saranno stabiliti entro il 30 luglio e l’invio al Ministero dell’economia e delle finanze dei relativi documenti avverrà non oltre il 21 ottobre. In primis, la Tasi è dovuta dai proprietari di abitazione principale (è considerata tale l’unità immobiliare nella quale il possessore e la sua famiglia hanno la residenza anagrafica e dove vivono abitualmente). Per le categorie catastali A1 (case signorili), A8 (ville) e A9 (castelli) è prevista, al 3,9 per mille più Tasi al 2,1 nel comune di Trieste, anche l’Imu. Quest’ultima imposta - le cui aliquote sono riassunte nel grafico - deve essere versata pure dai proprietari di negozi, capannoni industriali e aree fabbricabili e dai titolari di diritto reale di usufrutto, uso, enfiteusi, superficie, abitazione, dai locatari di immobili concessi in leasing e dai concessionari di aree demaniali. Per negozi, laboratori, fabbricati D (non D/5), quando proprietario ed esercente coincidono, e immobili “merce” si somma la Tasi (al 2,1 o 2,5 per mille a seconda delle fattispecie, eccetto per i fabbricati rurali strumentali su cui è allo 0,5).

Il calcolo della Tasi

Per la Tasi, come per l’Imu, la base imponibile su cui applicare l’aliquota è costituita dal valore degli immobili determinato sulla rendita catastale rivalutata del 5% e infine moltiplicato per il coefficiente definito per la specifica categoria. Diverse sono le aliquote fra i due tributi: per la Tasi sulla prima casa a Trieste, fino a 300 euro di rendita l’aliquota è pari a zero, da 300,01 a 600 del 2,5 per mille e oltre del 3,3. E c’è poi la partita delle detrazioni. Per l’Imu vige quella da 200 euro sull’abitazione principale. Per la Tasi, il Comune di Trieste le ha previste per la prima casa – diversificata a seconda della rendita catastale – e per i figli conviventi sotto i 26 anni sino a un massimo di quattro a nucleo. In quest’ultimo caso, lo “sconto” è di 25 euro a figlio, con una quota limite dunque di 100 euro per le famiglie più numerose. Quanto alla detrazione per la prima casa, si va da un massimo di 90 euro se la rendita (somma fra quella dell’abitazione e quella delle pertinenze, a proposito delle quali viene calcolata una per categoria se locali di deposito, posti auto o box e strutture a tettoia) è compresa fra 300,01 e 400 euro a un minimo di 30 se il range di riferimento va dai 500,01 ai 900 euro. Nessuna “riduzione” per abitazione principale invece per rendite inferiori a 300 euro e per quelle dai 900,01 in su. Va inoltre ricordato che con Isee pari o inferiore a 6.000 euro la detrazione prima casa è aumentata di 40 euro ma entro i 600 di rendita: quando viene applicata si arriva a 130 euro fra i 300,01 e i 400 euro di rendita, a 100 dai 400,01 ai 500 e a 70 dai 500,01 ai 600. A Trieste è stata inoltre definita nella misura del 10% la parte di Tasi da pagare in capo all’inquilino in affitto, per il resto l’obbligo tributario spetta al proprietario. Tutte le informazioni, aliquote incluse, si possono consultare sul sito web del Comune di Trieste (www.retecivica.trieste.it) alla sezione Tributi o su quello di Esatto, la società che si occupa della riscossione per conto del Municipio (www.esattospa.it).

La situazione a Muggia

Nei cosiddetti Comuni minori della provincia, le medesime informazioni si trovano sui rispettivi siti internet istituzionali. Muggia, ad esempio, per l’Imu prevede un’aliquota base dello 7,6 per mille, che è pero del 3,5 per mille se si tratta di ville, dimore storiche o castelli. La Tasi sull’abitazione principale varia dallo zero al 2,5 per mille. Detrazione da 125 euro per prime case con rendita fino a 600 euro con almeno quattro figli under 26 conviventi e fiscalmente a carico. E sempre di 125 euro, con identica soglia di rendita e posto un Isee non superiore a 30mila euro, per i soggetti nel cui nucleo familiare vi è una persona disabile con invalidità civile uguale o superiore al 67%.

Gli altri Comuni

A Sgonico aliquota Tasi dell’1,75 per mille per abitazione principale (detrazione di 50 euro) e altri fabbricati diversi da quelli rurali a uso strumentale, per i quali è stata stabilita all’1 per mille. Imu: aliquota ordinaria del 7,6, ma sulle unità immobiliari A/1, A/8 e A/9 del 3,7 per mille. A Monrupino Tasi a 1,5 per mille su tutti gli immobili con detrazione di 50 euro per abitazione principale, e Imu al 3,8 per mille per abitazione principale di categoria A1, A8 e A9 e pertinenze, mentre per gli altri casi al 7,6 per mille. A Duino Aurisina aliquota Tasi dell’1,6 per mille sull’abitazione principale e sulle altre tipologie di immobili soggetti alla stessa ad eccezione dei fabbricati ad uso strumentale (1 per mille). Detrazione di 100 euro. L’Imu varia dal 3,9 per mille (ville, castelli, ecc.) al 9,6 per mille (negozi e laboratori) al 10,6, ad esempio per le aree fabbricabili. Infine, San Dorligo della Valle: Imu con aliquota al 7,6 per mille per tutte le categorie di immobili oggetto di imposizione, ad eccezione di quelli A/1, A/8 e A/9 per i quali è al 4 per mille. Quanto alla Tasi: 1 per mille, con detrazione di 50 euro per la prima casa.

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