Trieste punta i piedi Rotelli nel totogiunta regionale
TRIESTE. C’è un “no” secco nel Pd, quello degli eletti che non intendono dimettersi se chiamati a fare l’assessore regionale. E c’è una posizione forte, quella di Trieste, la città decisiva per la vittoria del centrosinistra. Il capoluogo regionale chiede la presidenza del Consiglio per Franco Codega, e tre assessori in giunta (con l’obiettivo concreto di portarne a casa almeno due): il vendoliano Giulio Lauri, il rettore in uscita Francesco Peroni e lo psichiatra Franco Rotelli. L’ex direttore generale della Ass1 spunta come ultima ipotesi per la Sanità.
I rifiuti alle dimissioni È un incastro complesso. Come sempre vanno messi assieme le esigenze dei singoli, le pretese dei territori, il peso dei voti, le quote rosa e l’equilibrio tra eletti ed esterni. Al momento due sole pedine sono già certe di essere in squadra: Sergio Bolzonello e Sara Vito. Serracchiani ci lavora da giorni, ieri ha raccolto le ultime proposte delle segreterie provinciali, esprimendo ottimismo sulla giunta che dovrebbe nascere entro il weekend: «Ho messo mattoni molto importanti di cui sono estremamente soddisfatta». E, in serata, è arrivato anche il sostegno del partito. «Piena fiducia nelle scelte della presidente - afferma Renzo Travanut -. Tutti i nomi dati dal Pd regionale corrispondono ai criteri da lei richiesti». I nodi, però, non mancano: Serracchiani si è anche sentita ripetere il rifiuto alle dimissioni da più di un consigliere. Un rifiuto secco, dei big come dei nuovi inquilini di Palazzo, Vito in testa. Ma con qualche eccezione: Enzo Martines e Vittorino Boem si sono detti eventualmente disponibili.
Il caso rimborsi La tensione sale in attesa dell’incontro di maggioranza di domani. Se i vari Iacop e Marsilio non intendono sottostare al diktat delle dimissioni, Serracchiani non vorrebbe ritrovarsi tra qualche mese a dover gestire possibili avvisi di garanzia legati alla vicenda dei rimborsi ai gruppi. I due ex assessori illyiani sono stati infatti membri dell’aula nell’ultima legislatura, quella messa nel mirino da Procura della Repubblica e Corte dei conti.
Le richieste di Trieste Per questo le quotazioni di Iacop e Marsilio in giunta scendono ora dopo ora. E non manca il braccio di ferro tra le province. Proprio Iacop si sarebbe visto promettere dalla governatrice il ruolo di presidente del Consiglio ma Trieste, che combatte per non essere umiliata visti i risultati elettorali, scalpita per Codega e così all’ex assessore friulano alle Autonomie potrebbe restare in mano solo la guida di una commissione. Trieste insiste poi, sul fronte Sel, per la promozione in giunta di Lauri e, oltre che per Peroni nel ruolo di superassessore a Cultura, Ricerca e Università, spinge per Rotelli alla Sanità.
Il nodo Sanità In questo caso si giocherebbe un altro derby posto che il Friuli candida Silvio Brusaferro, ordinario di Igiene generale all’Università di Udine, e Paolo Bordon, direttore generale della Ass5 Bassa friulana. Due tecnici, come del resto Rotelli, che potrebbero peraltro essere sorpassati da Boem nel caso di soluzione politica per la gestione del Servizio sanitario. Quel Boem che, responsabile Pd per gli enti locali, sindaco di Codroipo da sempre favorevole alle aggregazioni dei Comuni, rimane un’ipotesi da spendere pure sul fronte delle Autonomie.
La sorpresa Grandinetti Dalla segreteria udinese sono usciti anche i nomi di Martines, che vorrebbe la Cultura, e dell’ex sindaco di Faedis Cristiano Shaurli, le cui ambizioni da assessore potrebbero però essere spente da Serracchiani che lo vede meglio come capogruppo in Consiglio. Sempre a Udine, ormai è noto, c’è la candidatura di Mariagrazia Santoro per Infrastrutture e Lavori pubblici, come Martines assessore uscente della giunta Honsell. Per le stesse deleghe ieri è spuntato Roberto Grandinetti, altro docente universitario, uno dei quattro saggi che lavorarono alle premesse della legge Bertossi a favore delle pmi.
Panontin supera Colussi Restano Gorizia e Pordenone. L’Isontino non ha dubbi nell’avanzare la proposta dell’assessore provinciale Vito a Cultura e Sport, mentre la Destra Tagliamento, oltre a Bolzonello blindato alle Attività produttive, si gioca la carta del Cittadino Paolo Panontin, l’ex leghista che pare aver sorpassato Piero Colussi, consigliere uscente che si è ritrovato troppi concorrenti alla Cultura.
I malumori Dopo di che si dovrà fare i conti con i malumori diffusi che già serpeggiano tra i probabili esclusi. Proprio a Pordenone pure Daniele Gerolin sperava in un posto in giunta. Mentre Mauro Travanut, il friulano che aspirava alla presidenza dell’aula come capogruppo uscente del Pd, è già entrato in rotta di collisione con Serracchiani. E certo Iacop e Marsilio non la prenderanno bene se esclusi da posizioni di vertice. Per la governatrice, che annuncia la volontà di tenere per sé non solo la delega agli Affari internazionali ma anche quella alla Montagna, sarà un primo maggio di lavoro nel tentativo di chiudere tutte le caselle e scontentare meno persone possibili.
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