Trieste, «Pugni in faccia dopo i baci. Un’aggressione senza senso»
TRIESTE «Perché quell’uomo ci ha aggrediti? Gliel’ho chiesto di persona quella notte, ma lo ripeto ancora oggi: chi ci ha picchiati in via Gallina, deve spiegare a noi e alla città, se ne ha il coraggio, cosa lo ha spinto a prenderci a pugni».
Le parole sono di L.D., 40 anni, uno dei due uomini che hanno denunciato di essere stati selvaggiamente picchiati, alle 5 del mattino di lunedì 26 marzo, da un giovane «che stazionava con un gruppo di taxisti in via Gallina». Un pestaggio di cui è rimasto vittima anche un giovane di 20 anni: «Stavamo andando a casa in via del Toro dove abitiamo - prosegue L.D. - . Ci siamo dati due baci. Nulla di strano. Eravamo contenti...».
Un momento di serenità bruscamente interrotto dall’irruzione dell’aggressore. «All’improvviso ho sentito un fischio - prosegue il 40enne - . Sulle prime non avevo capito che fosse rivolto a noi. Poi, di punto in bianco, mi sono ritrovato riverso sull’asfalto, colpito da un pugno. Ero intontito per il dolore (ndr, il diretto gli ha rotto il setto nasale), ma ho avuto la forza di domandare perché, non di reagire. Ho solo chiesto il motivo, come faccio ora, dell’aggressione. Quell’uomo lo deve spiegare se ha il coraggio e la dignità».
«Mi ha rivolto pesanti insulti omofobi - ha aggiunto -, invitandomi ad andarmene con il mio fidanzato e la ragazza che era con me». Poi, sempre secondo la denuncia presentata in Procura da L.D. assieme all’amico D.D. attraverso l’avvocato Roberto Corbo, giù altre botte. Un’aggressione in piena regola che ha spinto i due uomini ad allertare la polizia.
«Gli agenti sono stati gentili e professionali. Ci hanno accompagnati a casa e poi ho chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118. Ma - continua - non so come abbiano attivato le ricerche dell’aggressore. So solo che chi era lì, credo un altro tassista, lo ha aiutato a salire a bordo di un’auto pubblica, poi è ripartita a tutta velocità. Non posso dire che la conducente del taxi che se n’è andata via abbia qualche responsabilità, perché è possibile anche che non si sia resa conto di aiutare l’aggressore. Ma sicuramente quanto accaduto è molto strano».
«In questi giorni molte persone ci hanno manifestato solidarietà. Ho deciso di partecipare alla manifestazione dell’Arcigay - conclude il quarantenne -. Ci sarò per dire che Trieste non è una città violenta. Quanto accaduto non ha nulla a che fare con la nostra città che è libera e tollerante».
Rileva in proposito l’avvocato Roberto Corbo: «Abbiamo chiesto di fare chiarezza perché questi episodi non possono accadere a Trieste». Poi aggiunge: «Sto cercando di mettere a fuoco anche il ruolo dei tassisti che, quella notte, erano presenti in via Gallina, nel luogo dell’aggressione. Ritengo che possa essere individuata una precisa responsabilità a titolo di favoreggiamento. E per questo motivo sono state fornite nella denuncia tutte le informazioni utili per rintracciare queste persone. Annuncio che altri elementi testimoniali saranno forniti nei prossimi giorni. Confido che la Questura individui al più presto i responsabili dell’aggressione. Dobbiamo capire come si sono svolti i fatti - conclude il legale -. Dobbiamo capire perché a Trieste una coppia di gay viene aggredita e picchiata selvaggiamente per strada».
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