Trieste, primato per slot in Fvg Giocati 1,5 miliardi all’anno

Ogni 420 abitanti un locale fornito di “macchinetta mangiasoldi”: prevalgono i giocatori abituali di età fra i 40 e i 60 anni. La fotografia in un rapporto Caritas
Di Luca Saviano
Un uomo gioca con una slot machine in una foto d'archivio. ANSA / YM YIK .
Un uomo gioca con una slot machine in una foto d'archivio. ANSA / YM YIK .

Un gesto semplice e apparentemente innocuo: si infila una moneta in una gettoniera e si attende l’attivazione di una pulsantiera e di un monitor. “Les jeux sont faits”, i giochi sono fatti, nel senso che ciò che appare un semplice gioco potrebbe rivelarsi alla lunga un problema serio.

È quanto emerge dai dati elaborati dalle quattro Caritas diocesane della regione, grazie alla supervisione scientifica dell’Ires Friuli Venezia Giulia, che hanno portato alla stesura della ricerca “Gioco d’azzardo: rischio, speranza e illusione”.

Lo studio, portato a termine grazie al finanziamento della Federazione regionale delle Bcc, ha acceso i riflettori soprattutto sul fenomeno delle slot machine, che non a caso vengono considerate macchinette mangia soldi e che negli ultimi tre anni in Friuli Venezia Giulia hanno raccolto il 64% del denaro giocato. Una situazione che vede Trieste preoccupantemente ai vertici della classifica regionale. Un primato ottenuto grazie a un rapporto fra esercizi provvisti di slot attive e abitanti che non ha eguali nelle altre province della regione e che permette di bruciare ogni anno una cifra che si aggira attorno ai 900 milioni di euro, a fronte di una spesa in gioco totale di circa un miliardo e 500 milioni.

Sono dati che non tengono in considerazione le giocate effettuate oltre il confine e che quindi vanno considerati per difetto. Cifre da capogiro, che giustificano un certo allarme sociale nei confronti di un fenomeno che attraversa quotidianamente l’esistenza di ogni cittadino. Gli esercizi commerciali che ospitano più frequentemente le slot machine infatti sono i bar, che rappresentano da soli il 71% del totale. Se si considerano, oltre ai bar, anche gli alberghi e i ristoranti, la percentuale cresce fino a sfiorare l’80%.

Ma quali sono i numeri che pongono Trieste sul gradino più alto del podio regionale? In provincia di Trieste si può contare un esercizio con una slot attiva ogni 420 abitanti, mentre a Udine uno ogni 520, a Pordenone uno ogni 550 e a Gorizia uno ogni 470 abitanti. Una vittoria ottenuta con un discreto distacco, quella di Trieste, che certifica una certa propensione al gioco dei suoi abitanti. Se si considerano le singole macchinette, invece, Trieste scende al secondo posto con una slot ogni 128 abitanti, davanti a Udine (una ogni 138), Pordenone (una ogni 143) e dietro a Gorizia, che ottiene il primato regionale con una slot ogni 110 abitanti. Sta di fatto che in tutta la regione, fra il 2013 e il 2014, il numero delle slot machine è aumentato di 235 unità, attestandosi sulla cifra totale di 9200.

Lo studio delle Caritas si è poi spostato su un’analisi di tipo qualitativo, cercando di individuare l’identikit del giocatore tipo e l’ambiente nel quale si trova a giocare, attraverso delle interviste ai baristi dei locali interessati. La maggior parte dei giocatori risultano essere clienti abituali. Sono uomini fra i 40 e i 60 anni d’età che si mettono davanti alla slot fra una consumazione e l’altra, ma che non disdegnano giocate che si protraggono per diverse ore. Alcuni baristi hanno riferito di persone che hanno giocato anche per dieci ore di fila.

La Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi, attraverso il suo presidente provinciale Bruno Vesnaver, giustifica il ricorso all’installazione delle slot machine con la necessità di fare cassa. «Le macchinette rappresentano un aiuto economico per il gestore del locale che le installa – spiega Vesnaver - . Non si realizzano più i guadagni di una volta, ma ci troviamo comunque davanti a una cifra che può fare la differenza per le finanze di un esercizio commerciale».

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