Trieste, prima unione gay nella Sala Matrimoni - VIDEO/FOTO

TRIESTE «Ci sono voluti più di sette mesi ma alla fine abbiamo vinto: ha vinto il principio dell'uguaglianza e della pari dignità. Una vittoria che va festeggiata e che dedichiamo a tutte le persone che da vicino e da lontano hanno lottato insieme a noi. Una vittoria che ci deve spronare a ottenere il matrimonio egualitario, come previsto dall'articolo 29 della nostra Costituzione».
Esulta così Davide Zotti su Facebook a poche ore dalla cerimonia che ha sancito l'unione civile tra lui e il compagno di vita e di lotta Claudio Bertocchi.
Una cerimonia in programma per l’appunto oggi, alle 12.45 nella Sala matrimoni di piazza Unità, che per la prima volta ha ospitato la celebrazione di un'unione tra coppie dello stesso sesso.
«Festeggiamo la nostra unione civile insieme alle persone che con noi hanno combattuto contro l'omofobia di un sindaco e della sua giunta che volevano umiliarci e discriminarci, segregandoci prima nella stanza 101 e poi a Palazzo Gopcevich», scrive ancora Zotti, accompagnando il suo post con l'immagine delle tante persone che avevano manifestato davanti al Municipio lo scorso 19 settembre, dopo la decisione del Comune, poi ritrattata alla luce delle sentenze amministrative in altre parti d’Italia, di negare la Sala Matrimoni per la celebrazione delle unioni civili.
«Non ci faremo umiliare», recitava allora il cartello che i manifestanti tenevano in mano, e nei propositi dei manifestanti arcobaleno è andata proprio così.
Ma la lotta per la pari dignità, secondo lo stesso Zotti, è stata lunga e faticosa: «Ci hanno provato in tutti i modi a farci desistere - scrive ancora Zotti - e anche il vescovo ci si è messo di mezzo per giustificare la scelta discriminatoria del Comune. E quando avevano definitivamente perso, un consigliere è passato pure all'insulto».
Ma oggi - come si è detto - è tempo di festeggiamenti per Davide e Claudio, che con la loro vittoria hanno aperto le porte della Sala Matrimoni anche a tutte le altre coppie che vorranno celebrare lì la propria unione. Gli invitati ufficiali erano più o meno 150.
Per la coppia resta solo un piccolo rammarico: «Ci dispiace per le coppie che in questo lungo periodo di tempo hanno dovuto sposarsi in altri luoghi a causa di questa ingiusta disposizione, di questa omofobia istituzionale - commentano i due -. Se la questione si fosse risolta più velocemente ne avremmo giovato tutti».
E non hanno perso il “treno” ma sono riusciti a prenderlo in tempo anche Fabio Bonora e Valdi D’Odorico, ovvero i componenti della seconda coppia arcobaleno che potrà unirsi nella Sala Matrimoni.
Per loro l’appuntamento è infatti per il prossimo 3 giugno alle 16, come hanno annunciato un mese fa chiamando amici e conoscenti a raccolta: «Non avendo gli indirizzi di tutti, consideratevi invitati alla cerimonia in piazza Unità ed al brindisi che seguirà».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo