Trieste, prima gara per il Porto Vecchio

La giunta Cosolini approva la convenzione con l’Authority: in autunno il bando da 180mila euro per la scelta dell’advisor
Una veduta del Porto vecchio di Trieste (foto di Andrea Lasorte)
Una veduta del Porto vecchio di Trieste (foto di Andrea Lasorte)

TRIESTE Tra settembre e ottobre sarà tempo di gara. Perché l’intendimento del sindaco Roberto Cosolini è che all’inizio del prossimo autunno venga scelto l’advisor, ovvero il consulente, che coadiuverà Comune di Trieste e Autorità portuale (Ap) nell’impostazione, redazione, condivisione e approvazione del Piano strategico per la valorizzazione del Porto Vecchio.

La giunta municipale, su proposta dello stesso primo cittadino, ha approvato la delibera con cui si è approvata la convenzione con l’Ap, per arrivare all’individuazione del profilo consulenziale richiesto. Cosolini si attende, vista la rilevanza della posta, un profilo qualitativamente elevato, che possa essere scremato in una lizza di competenze dal calibro internazionale.

La borsa in palio, per ingaggiare l’advisor, è di 180 mila euro più Iva: il Comune ne apporterà 110 mila e l’Autorità portuale 70 mila (che verserà direttamente al fortunato vincitore). Ma Cosolini ha chiesto rinforzi alle due partecipate più importanti, ovvero AcegasApsAmga (gruppo Hera) e Trieste Trasporti, e quindi si aspetta da esse un congruo supporto a guarnire il salvadanaio destinato alla parcella.

L’aggiudicazione - precisa l’articolo 2 del testo della convenzione - avverrà attraverso il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Spetterà all’amministrazione comunale redigere il bando, l’authority avrà facoltà di nominare un componente della commissione chiamata a decidere; inoltre, l’Ap designerà un referente cui il Comune potrà appoggiarsi per agevolare la messa a punto della gara.

Cosolini, il cui mandato scadrà nella primavera del prossimo anno, vuole comprensibilmente chiudere questa prima fase dell’operazione Porto Vecchio entro il limite del suo quinquennio: per cui auspica che, una volta nominato, l’advisor possa articolare lo svolgimento dell’incarico in due momenti, il primo avrebbe una scadenza invernale e il secondo, invece, primaverile. «Si tratterà di un lavoro istruttorio difficile e complicato - spiega il sindaco - che implica un’attività di misurazione, di catalogazione, di monitoraggio amministrativo molto puntuale».

La convenzione, stilata in 12 articoli, interviene su altri due punti interessanti che riguardano Porto Vecchio. All’articolo 7 si parla di infrastrutture ferroviarie riutizzabili per il trasporto pubblico urbano: il Comune riconoscerà all’Ap «eventuali investimenti dalla stessa effettuati o inj corso di attuazione ... nell’aqmbito del riconoscimento dei ricavi derivanti dalle operazioni di alienazione dei beni immobili dell’area di Porto Vecchio». Cosolini spiega che si tratterebbe di sfruttare la rotaia dal Molo IV al Magazzino 26, quindi all’interno dell’attuale perimetro del Porto Vecchio. Utilizzo che potrebbe essere saggiato tra un paio di mesi in occasione della Barcolana.

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Una veduta del Porto vecchio

L’altro tema è affrontato dall’art.6 in ordine agli interventi sul patrimonio di archeologia industriale marittimo/portuale per la creazione di un polo museale del porto triestino. Insomma, bisogna ancora sistemare gli spazi esterni del polo (che si svolge attorno alla centrale idrodinamica), per i quali sono in ballo circa 600 mila euro finanziati nel quadro dei fondi Por Fesr 2007-2013. A tale proposito il Comune, in vista delle modifiche giuridiche relative alle aree interessate, conferma all’Ap la gestione dell’operazione «previa approvazione del relativo progetto definitivo ed esecutivo».

Infine all’articolo 9 è previsto che l’Autorità portuale potrà avvalersi di competenze tecnico-legale-finanziario-amministrative per l’attuazione della convenzione e che queste eventuali collaborazioni saranno a borderò dell’Ap.

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