Trieste pretende il coordinamento di Fi

Savino in lizza per raccogliere l’eredità di Gottardo. A Riccardi o De Anna il ruolo di capogruppo in Consiglio regionale
Di Marco Ballico

TRIESTE. Nell’attesa che Silvio Berlusconi piazzi le caselle sul territorio, Trieste mette le mani avanti. L’udinese Riccardo Riccardi, o in alternativa il pordenonese Elio De Anna, capogruppo in Regione? Il coordinamento di Forza Italia, questione di equilibrio, spetta al capoluogo. E a chi se non a Sandra Savino, che ha pure il vantaggio di lavorare a Roma e di poter dunque collegare il livello locale con quello nazionale? A rivendicare quel posto per Trieste è Bruno Marini. Il consigliere regionale, nell’area camberiana cui fa riferimento anche la deputata, non ha dubbi: «A parte il tifo legittimo per Savino, e senza alcuna polemica nei confronti dell’altro candidato, Massimo Blasoni, visto anche il ruolo avuto da Trieste nella raccolta delle firme che ha preparato il consiglio nazionale che ha sciolto il Pdl e sancito il ritorno di Forza Italia, in questa fase di lancio di un partito tutto da costruire, per quanto leggero sia, sarebbe particolarmente opportuno unire il ruolo di coordinatore regionale con quello dell’unico parlamentare eletto in Fvg. In questo modo potremmo riuscire ad assicurare un collegamento più stretto e costante con i vertici nazionali, fondamentale soprattutto per il fatto che siamo all’opposizione in Regione».

Marini aggiunge anche qualche altro elemento a sostegno della tesi. Ricorda innanzitutto che Trieste non ha mai avuto il posto di numero uno regionale del Pdl. Non dimentica che la città, alle scorse elezioni, «ha subito un’oggettiva penalizzazione essendo io l’unico consigliere triestino a Palazzo». E conclude con una questione di equilibrio: «Savino a capo del coordinamento di Forza Italia Fvg è una soluzione ottimale anche considerato che il futuro capogruppo in aula, si chiami Riccardi e De Anna, non sarà sicuramente un triestino».

Una vicenda, in realtà, più politica che territoriale. L’asse neoforzista Trieste-Udine ha funzionato al meglio nelle ultime settimane e non si è incrinato. Savino e Blasoni hanno gestito in totale sintonia la partita delle firme d’appoggio al documento del Cavaliere per il ritorno del movimento azzurro. E si aspettano di lavorare ancora assieme per alimentare in Friuli Venezia Giulia il rilancio politico del partito. Nei due posti chiave: coordinatore e vicecoordinatore. Ma, sinché Berlusconi non decide, pure loro restano sulle spine. Nella quasi certezza, peraltro, di non avere rivali. Non considerano tale nemmeno il sindaco di Cividale Stefano Balloch, ospite qualche giorno fa a Villa Gernetto tra tanti altri giovani provenienti dai circoli di Marcello Dell’Utri, Savino e Blasoni tirano dritti, convinti delle proprio chance. La prima anche con la spinta non secondaria di Camber, il secondo per la vicinanza a Denis Verdini. La triestina e l’udinese si sono visti a Roma l’altro giorno. Hanno bevuto un caffè assieme. Aspettano gli eventi. Ma entrambi, naturalmente, cercano di giocare le rispettive carte. Accreditandosi come futuri leader di una Forza Italia, parole di Savino il giorno dopo il funerale del Pdl, «che vuole guardare al futuro ritrovando energia ed entusiasmo». La “spinta” che arriva da Marini? «Lo ringrazio ma sono concentrata sui fronti del lavoro parlamentare. Al momento il tema del coordinamento non mi passa per la testa», si limita a dire la deputata di Fi, mentre Blasoni evita commenti.

Probabile in ogni caso che non si debba aspettare più di tanto per conoscere il nuovo corso forzista in Fvg. Berlusconi ha fretta di ridisegnare le facce del partito. La prima decisione è stata di nominare l’ex giornalista ora deputata Deborah Bergamini responsabile della comunicazione. Tra i sui compiti pure quello della «programmazione delle presenze televisive di parlamentari di Forza Italia nei vari telegiornali e nei programmi di cosiddetto approfondimento politico». Come dire che si tratta di andare in tv e Bergamini dovrà pure giudicare la bella presenza, i volti che bucano lo schermo e quelli che non ci riescono. Operazione che dovrebbe riguardare anche i coordinatori regionali.

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