Trieste, presi i mandanti della baby gang
Si chiamano Grigore Dorin Sima, 32 anni e Annamaria Tompi, 28 anni. Entrambi cittadini rumeni. Nessun precedente penale in Italia. Sono ritenuti le menti della baby gang di piazza Perugino. Secondo gli investigatori della Squadra mobile, che li hanno arrestati, hanno organizzato la sanguinosa rapina alla tabaccheria di viale D’Annunzio, messa a segno tre sere fa da tre minorenni, due rumeni e un serbo. Annamaria Tompi avrebbe fornito ai baby rapinatori lo storditore elettrico con il quale è stata tramortita e poi picchiata la tabaccaia Maria Parenzan. Sono coinvolti fino al midollo.
Dopo il colpo - così risulta dalle indagini della polizia - i due maggiorenni avrebbero ricevuto dai ragazzini la metà del bottino ricavato e cioè 20 euro. Ma, così è emerso dalle indagini, per convincere i tre minorenni a mettere a segno il colpo nel negozio di viale D’Annunzio, Grigore Dorin Sima avrebbe fatto credere a loro di essere pronto a usare la pistola che aveva alla cinta, arma poi risultata finta. Questa mattina Grigore Dorin Sima e Annamaria Tompi saranno interrogati dal giudice Laura Barresi per la convalida del fermo disposto dal pm Maddalena Chergia. Accusa concorso in rapina aggravata. E intanto i poliziotti della Mobile stanno passando al setaccio i colpi messi a segno negli ultimi tempi in città. L’ipotesi concreta è che Grigore Dorin Sima e Annamaria Tompi abbiano praticamente gestito l’attività microcriminale di un gruppo di ragazzini. Li abbiano indirizzati e istruiti nel mettere a segno i colpi senza pietà. Nemmeno per una donna ultrasettantenne come la tabaccaia Maria Parenzan che è stata picchiata a sangue per un bottino di 40 euro.
Gli agenti della Squadra mobile e quelli delle Volanti sono riusciti a risalire ai due organizzatori da alcune descrizioni fatte dai ragazzini. Elementi inizialmente nebulosi in cui si parlava di un uomo e una donna che frequentavano la zona di piazza Perugino e che li avevano assoldati per il colpo. Poi sono scattate le perquisizioni. In breve quelle descrizioni (forse volutamente) incerte hanno assunto concretezza. Così in poche ore è scattato il fermo.
Le prove indiretta della responsabilità dei due organizzatori sono rappresentate dallo storditore elettrico e dalla pistola finta. Il primo oggetto è stato trovato nella borsa di Annamaria Tompi. L’arma invece l’aveva - sempre alla cinta - Grigore Dorin Sima. Ma ci sono anche altri particolari. Per esempio gli investigatori hanno scoperto che dopo il colpo dalla tabaccaia l’appuntamento era stato fissato a poche centinaia di metri da viale D’Annunzio.
Ma è emerso anche che al colpo nella tabaccheria di Maria Parenzan ha assistito (dall’altra parte della strada) lo stesso Grigore Dorin Sima. Doveva controllare il «lavoro» dei minorenni. Quando ha visto la polizia arrivare è scappato e nessuno se n’è accorto. Il paradosso è che a pochi metri da lui c’era un altro testimone, un abitante della zona, che aveva appena dato l’allarme alla sala operativa del 113.
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