Trieste, presi i corrieri della droga per i ragazzini
TRIESTE Erano andati a prendere la droga da spacciare a Trieste. Soprattutto ai ragazzini. Li hanno bloccati lungo l’A4 gli agenti della polstrada di Seriate. In carcere sono finiti Aaron Beltrame, 26 anni, abitante a Muggia, e Tommaso Carboni, pure lui 26 anni, nato a Trieste ma abitante a Mestre. All’interno di un fusto di birra sistemato sul sedile posteriore della loro vecchia Peugeot 206 avevano nascosto 5700 grammi di marijuana, 90 grammi di hashish e 50 grammi di cocaina. Insomma tutta droga che, secondo gli investigatori della Squadra mobile, dovevano spacciare a Trieste. Il blitz è scattato venerdì pomeriggio in comune di Stezzano, in provincia di Bergamo.
Fa seguito, da quanto appreso, alla massiccia operazione messa a segno tra Zingonia, sempre in provincia di Bergamo, e le province di Cosenza, Firenze, Modena, Monza e Ragusa, che poche ore prima aveva sgominato una banda di marocchini che avevano instaurato in quella zona una sorta di monopolio nella gestione, nell’approvvigionamento e nello stocaggio di hashish.
Le partite di droga partivano dal Marocco per arrivare a bordo di camion a Zingonia dove poi venivano rivendute per essere spacciate, tra gli altri centri, anche a Trieste. I due corrieri infatti erano andati a fare rifornimento per poi portare in città la roba. E le indagini ora puntano proprio alla clientela. Che, secondo gli investigatori, deve essere assolutamente vasta, comprensiva anche di giovanissimi, considerando la rilevante quantità di droga.
Nel dicembre dello scorso anno Beltrame, titolare di un’azienda artigiana che si occupa di lavori edili, era stato condananto a un anno e seimila euro di multa per un chilo di marijuana. Era finito in manette infatti nel giugno del 2014 per aver nascosto in casa, a Muggia, in via Monte d’Oro, un chilogrammo di marijuana. Droga con ogni evidenza destinata allo spaccio, vista la quantità: forse sul mercato locale, a Muggia, o più in generale su quello triestino.
Gli agenti avevano scoperto lo stupefacente in seguito a una perquisizione disposta dal pm Federico Frezza che aveva aperto un’indagine nei confronti del fratello. Ma dei due Beltrame era l’altro, Aaron appunto, che aveva celato la “roba”. All'interno di una sua borsa, infatti, le forze dell’ordine avevano rinvenuto il pacco di marijuana. Il fratello era indagato da tempo e gli inquirenti non hanno mai escluso l’ipotesi che i due spacciassero insieme.
Da quanto appreso, Beltrame pochi giorni dopo la liberazione dai domiciliari è partito assieme all’amico per Bergamo. Lo scopo appunto era quello di effettuare un consistente rifornimento per la piazza triestina. Ieri mattina i due sono stati interrogati dal gip di Brescia per la convalida dell’arresto. Sono assistiti di fiducia dall’avvocato Pierumberto Starace.
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