Trieste. Premio ai comunali che scovano gli evasori Ici

Il Comune conta di incassare 840mila euro in più rispetto al 2010 dal recupero di tasse locali non pagate: 140mila euro di Tarsu mai onorata e ben 700mila euro di Ici fantasma. Merito di un manipolo di dipendenti specializzato nella caccia agli evasori e motivato da un premio del 6% netto all’anno sulle evasioni scoperte
Quest’anno - ha annunciato non più tardi di ieri sera in Consiglio Comunale l’assessore Giovanni Ravidà, in occasione della prima seduta del bilancio di previsione 2011 - il Comune conta di incassare 840mila euro in più, rispetto al 2010, dal recupero di tasse locali non pagate dai contribuenti triestini più ”furbi” e meno onesti: 140mila euro di Tarsu mai onorata e ben 700mila euro di Ici ”fantasma” su seconde case, immobili a destinazione commerciale o industriale, terreni fabbricabili e beni in concessione. Da un po’ di tempo, d’altronde, come riconosce l’assessore, tali poste, e in particolare proprio l’Ici, seguono un costante trend di crescita per il «consolidarsi dei risultati ottenuti in questi anni con la lotta all’evasione al pagamento dell’imposta che hanno progressivamente aumentato la base imponibile del tributo».


LA PERCENTUALE Merito di chi? Di un manipolo di ”comunali” specializzato nella caccia agli evasori. Specializzato e motivato, visto che a tale manipolo l’amministrazione Dipiazza sta riconoscendo un bonus a risultato, mutuando così alla lontana, nel settore pubblico, la filosofia commerciale della ”commissione” che spetta al broker. Nel 2010, per il lavoro di cacciatori di evasori fatto nel 2009, si sono portati a casa quasi duemila euro di una tantum.


LA DELIBERA Nel 2011 - non appena sarà rendicontato il recupero messo in cassa nel 2010, e qui i prospetti fermi all’autunno sono già incoraggianti - quella cifra probabilmente salirà ancora, per effetto di una delibera votata ieri dalla giunta Dipiazza, che ha confermato l’entità del bonus - ovvero l’aliquota dell’incentivo sull’incassato - al 12%. Che significa? Che i 32 dipendenti con qualifica non dirigenziale del servizio Tributi - impegnati per l’appunto nella lotta all’evasione delle imposte municipali - si spartiranno una percentuale del 12% lordo, pari al 6% netto, sul totale dei soldi effettivamente recuperati dal Comune nel corso dell’anno scorso. Si badi bene: recuperati e non accertati, perché quelli rischiano molto spesso di non arrivare a stretto giro in quanto il loro pagamento può essere subordinato a una causa tributaria che ha i suoi tempi. Soldi recuperati, quindi, non previsti, così per pagare i bonus il Municipio non anticipa nulla. Soldi derivanti esclusivamente dalla scoperta di vecchie Ici non pagate dai contribuenti, ai quali l’amministrazione Dipiazza ha poi chiesto il conto.

Si parla qui di Ici e basta, e non di Ici più Tarsu, perché le norme da cui discende la possibilità di «incentivare» modello aziendale - sono il decreto legislativo 446 del 1997, il Comparto unico del Friuli Venezia Giulia e una delibera di Consiglio comunale del 2005 - limitano il raggio d’applicazione alla sola Imposta comunale sugli immobili.


I DESTINATARI «In questo Comune - spiega il meccanismo Ravidà - c’è una decina di dipendenti che si occupa in particolare della lotta all’evasione dell’Ici, mentre gli altri colleghi del servizio, che di dipendenti in tutto ne ha appunto 32, sono comunque impegnati nella lotta alle evasioni tributarie ma non specificatamente a quella dell’Ici. Sarebbe stato ingiusto limitare l’erogazione dell’incentivo a quella decina di persone solo perché la legge parla espressamente di Ici. Si è così deciso di premiare l’intero gruppo che lotta contro le evasioni».


LE PROSPETTIVE Il fondo di incentivazione del 12% sull’incassato, per la cronaca, era di 84mila euro nel 2007, di 80mila nel 2008 e di 125mila nel 2009, per un monte-introiti su Ici evase di un milione e 40mila euro. Nel 2010 - stando al trend del recente passato e alle stesse proiezioni dell’anno appena passato, che si fermano come detto a settembre - il monte-introiti sfonderà il milione con abbondanza. Ne consegue che il bonus netto, che dodici mesi fa era vicino ai duemila euro a collo, è destinato a salire ancora.


RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo