Trieste, prefabbricati e atri trasformati in aule per poter garantire le lezioni a scuola
TRIESTE Casette prefabbricate affittate, muri abbattuti per ampliare le classi, spazi comuni trasformati in aule e nuovi percorsi realizzati per entrate e uscite diversificate. Sono alcuni dei tanti interventi avviati in questi giorni dal Comune nelle scuole cittadine, per consentire il regolare inizio delle lezioni a settembre, considerando le nuove norme anti-Covid19.
«Un lavoro imponente», hanno subito sottolineato ieri gli assessori comunali all’Educazione Angela Brandi e ai Lavori pubblici Elisa Lodi, presentando le novità in una conferenza stampa, insieme a Manuela Declich, presidente della V Commissione Cultura-Educazione, e a Luigi Fantini, direttore del Servizio Edilizia scolastica. Le opere avranno un costo di 670 mila euro, erogati al Comune di Trieste attraverso uno specifico finanziamento europeo Pon tramite il Miur. Circa 100 mila euro serviranno a noleggiare due strutture prefabbricate, entrambe destinate all’altipiano. Una da 400 metri quadrati ospiterà la scuola Trubar di Basovizza, con aule, servizi igienici e spazi per gli insegnanti, posizionata su un terreno messo a disposizione dalle comunelle, una da 200 metri quadrati sarà collocata invece nel giardino della Cok a Opicina, e accoglierà alcune classi. Le due casette sono già state ordinate e arriveranno nelle prossime settimane.
In altri edifici invece sono stati pensati altri tipi di lavori, come l’abbattimento di muri, per ampliare gli ambienti, o la creazione di nuovi divisori, in cartongesso, per trasformare in aule, ad esempio, spazi comuni come corridoi o atri. Gli interventi di adeguamento più costosi sono quelli alla scuola Sauro e alla Saba. Sono una trentina in tutto gli ambienti scolastici che hanno dovuto subire modifiche nella piantina, per essere resi adeguati ai distanziamenti previsti.
Si è provveduto anche a realizzare nuovi accessi tra cortili e giardini, considerando la necessità di prevedere diversi ingressi, fondamentali per contingentare le entrate e le uscite degli studenti, ed evitare quindi il rischio di assembramenti. Per alcune scuole ci saranno poi solo piccoli spostamenti, le classi ad esempio resteranno nello stesso comprensorio ma cambieranno zona, per trovare posto in spazi più ampi. Se poi ci sarà bisogno di ulteriori stanze, l’Università ha messo a disposizione del Comune l’ex sede di Storia di via Economo, che per il momento, hanno assicurato gli assessori, non servirà, ma potrà rivelarsi utile in caso di lavori urgenti in qualche scuola o se comunque gli istituti riterranno opportuno spostarsi con i propri alunni.
«Con tante scuole, alcune molto datate, e con indicazioni che sono cambiate di continuo, è stato molto impegnativo concludere tutto il piano previsto. Ma per fortuna siamo partiti molto presto – ricorda l’assessore Lodi –: già a giugno abbiamo organizzato incontri, singolarmente, con tutti i dirigenti scolastici, per sentire le varie esigenze. Poi abbiamo effettuato oltre 60 sopralluoghi, quindi è stata creata una squadra di tecnici dedicati proprio a questo tipo di edilizia leggera, che comunque già erano attivi nel settore. Il problema – precisa – è che non tutti gli edifici si prestavano facilmente a cambiamenti, proprio perché alcuni sono molto vecchi. Ma siamo riusciti a trovare ovunque le soluzioni migliori, anche se – ribadisce – è stato davvero un lavoro complicato e molto lungo». Sempre tra i fondi erogati con il Pon, 100 mila euro serviranno per l’acquisto di attrezzature e arredi per le mense. Anche a beneficio del Sis, il servizio di doposcuola, fondamentale per molte famiglie.
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