Trieste, pizzeria del miniaffitto in vendita a Montebello dopo polemiche e blitz

L’Abbuffata saluta l’ippodromo. Il gestore: «L’attività va, è il momento giusto» Dalla querelle sul ruolo di Giorgi alla visita degli agenti, ai fari della Corte dei conti
Foto BRUNI 10.07.2018 Ippodromo: la pizzeria
Foto BRUNI 10.07.2018 Ippodromo: la pizzeria

TRIESTE La pizzeria L’Abbuffata lascia l’ippodromo. I titolari della società di gestione hanno deciso di cedere l’attività: «L’abbiamo rilanciata, ora va alla grande ed è il momento giusto per passare la mano», spiegano. Ma ha contribuito anche l’onda lunga delle polemiche dei mesi scorsi sui presunti legami dell’esercizio con l’assessore comunale Lorenzo Giorgi. Polemiche non prive di risvolti giudiziari. La notizia trapela attraverso il sito Subito.it, su cui è pubblicato l’annuncio di cessione. Si legge: «In zona tranquilla con grosso riscontro di presenze, dopo anni di anonimato, cediamo attività realizzata ed inaugurata nel 2017, riscontrando nell’ultimo anno un grosso successo sia nella clientela triestina che turistica riscontrabile dagli ottimi fatturati. Locale con possibilità operative immediate».

L’annuncio precisa poi che il locale è comprensivo di una zona esterna con 200 posti circa: «Sala interna di 400 mq circa polifunzionale. Comprensivo di attrezzature di ultima generazione. Ampio parcheggio di proprietà, area giochi bambini, interna ed esterna. Astenersi perditempo o con offerte non in linea con i canoni attuali». L’avviso fa riferimento anche all’affitto bassissimo che il gestore paga a Nord Est Ippodromi, la società che ha in mano l’ippodromo: «Un canone di locazione vantaggiosissimo, un corrispettivo di “buona entrata” in linea con i parametri attuali». L’affitto è infatti di dieci euro l’anno, effettivamente coerente con i canoni adottati oggi in Italia per strutture come l’ippodromo.

Andrea Giovannini è uno dei due titolari della società Gio.Ca.Gio, assieme al socio Patrick Caroppo, che detiene il controllo dell’Abbuffata. Spiega così le ragioni della vendita: «Abbiamo rilanciato appieno un locale che faticava a funzionare. Ormai il parco clienti c’è ed è stabile. Abbiamo pensato che questo fosse il momento migliore per cedere un’attività florida». Anche se, non nega, pure le polemiche che hanno travolto l’attività a inizio anno hanno avuto un loro peso: «Eravamo anche stanchi di tutto il clamore che c’è stato. Quindi ce ne andiamo. Ma lasciamo sapendo di aver portato a casa un buon risultato, a dispetto di tutti quelli che ci hanno voluto boicottare».

Una stoccata all’ex sindaco e consigliere regionale dem Roberto Cosolini, che in Consiglio comunale aveva sollevato il caso: Cosolini aveva infatti rilevato come l’assessore Giorgi fosse sempre molto presente tra i banchi della pizzeria, e fosse arrivato anche a pubblicare sul web foto di sé stesso in veste di portapizze per conto dell’Abbuffata. Si profilava così la possibilità di un conflitto di interessi: che l’assessore comunale al Patrimonio e al Commercio fosse in qualche modo legato a un’attività commerciale sita sul patrimonio comunale (l’ippodromo) e gestita da due suoi carissimi amici (Giovannini e Caroppo sono gli storici soci di Giorgi nella sagra della Sardela). Accuse che Giorgi aveva derubricato a illazioni, spiegando di non avere alcun ruolo all’interno della società, e di aver al massimo dato una mano a due vecchi amici.

Erano seguiti controlli da parte delle forze dell’ordine e, come rivela ora Giorgi (vedi articolo in basso), anche l’interessamento della Corte dei conti. Sia come sia, presto non si potrà più mangiare uno dei piatti più apprezzati del locale: il “calzone dell’assessore”. —

Riproduzione riservata © Il Piccolo