Trieste, più di mille studenti a caccia di un tirocinio
TRIESTE Sono oltre un migliaio gli studenti delle scuole superiori della provincia di Trieste che da quest’anno, come previsto dalla legge 107 “Buona scuola”, saranno coinvolti in progetti di alternanza scuola-lavoro. Un numero destinato a triplicare nei prossimi due anni, quando la riforma entrerà a regime per i ragazzi delle terze, quarte e quinte di istituti tecnici e licei. La 107 stabilisce che dal terzo anno i liceali dovranno effettuare stage e tirocini per un totale di 200 ore nel triennio che raddoppiano a 400 per chi frequenta istituti tecnici e professionali. Un monte ore importante, da realizzare in enti pubblici o aziende del territorio disposti ad accogliere giovani tirocinanti.
Se per gli istituti tecnici e professionali non si tratta di una novità assoluta, perché di fatto già da anni, anche se in maniera non così capillare, gli studenti effettuavano stage in aziende convenzionate, per i licei si parte da zero. E in un territorio di dimensioni contenute come quello triestino non sorprende che ci possano essere delle difficoltà per le imprese, spesso di piccole dimensioni, e per gli enti pubblici ad accogliere un così grande numero di studenti. In ogni caso sono già numerosi gli istituti che hanno stretto convenzioni con il Comune e i Musei Civici, la Prefettura, l’Università, la Camera di Commercio e l’Azienda Sanitaria. Sono inoltre attive convenzioni con i principali enti scientifici, dall’Ictp all’Ogs, con il Coni, l’Arpa, AcegasAps Amga, Unicredit, Wwwf, Protezione Civile, Trenitalia, LegaCoop, Poste Italiane, Agenzia per l’Italia Digitale, Wärtsilä Italia, Fincantieri, Associazione Mosaico, Libera, Casa del Combattente, Fai. E ancora con sartorie, studi di geometri e architetti, studi di commercialisti e molti altri partner.
Per aiutare le scuole a mettere in atto l’alternanza scuola-lavoro si sono mossi anche il Comune e l’Ufficio scolastico regionale: il 4 marzo al Sartorio ci sarà un incontro con l’assessore comunale all’Istruzione Antonella Grim, il dirigente dell’Ufficio scolastico Pietro Biasiol e i rappresentanti delle principali realtà produttive locali. Sono stati invitati tutti i dirigenti scolastici del territorio, per cercare di creare una rete strutturata tra pubblico e privato per l’accoglienza dei giovani tirocinanti.
Nei licei intanto si è avviata la complessa macchina organizzativa che sta dietro ai progetti di alternanza: gli istituti hanno già in mano una serie di convenzioni siglate con enti e imprese del territorio con cui già erano attive relazioni in passato e in molti ne stanno cercando di nuove. Una volta siglata la convenzione si passa a preparare il progetto per gli studenti e quindi a elaborare il cosiddetto patto formativo che fissa i doveri di tutti i soggetti coinvolti. Poi serve la copertura assicurativa Inail per ogni studente e vanno effettuate le ore di formazione sulla sicurezza senza le quali i ragazzi non possono entrare in azienda. Nel frattempo ci si muove con i corsi teorico-preparatori in aula e si organizzano visite aziendali.
Al Petrarca questi corsi sono partiti pochi giorni fa: otto ore di formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e alcune ore di cultura aziendale, affidate ai docenti di potenziamento, che insegneranno ai ragazzi come si stende un curriculum vitae e come si affronta un colloquio di lavoro. A breve corsi analoghi partiranno anche al Galilei. Al Nordio sono già partiti i corsi su sicurezza e cultura aziendale mentre stanno per iniziare le visite nelle imprese convenzionate.
Al Dante Carducci, come già raccontato, sono stati avviati per tempo i tirocini curricolari. All’Oberdan è partito un progetto formativo di cultura aziendale e orientamento, “Saperi e lavori”, e sono in fase di avviamento gli stage curricolari “Teoria e prassi dei laboratori”, con visite guidate, e “Non solo in scena”, un progetto riservato al teatro da tutti i punti di vista, dall’aspetto tecnico a quello gestionale.
Ma per le attività di tirocinio sui luoghi di lavoro bisognerà attendere ancora. «La nostra preoccupazione – spiega la referente per i progetti d’alternanza al Galilei, Simonetta Fumich – è che quest’esperienza non si tramuti in un semplice timbro del cartellino, ma che i progetti proposti abbiano una ricaduta didattica. La guida operativa per l’alternanza è stata pubblicata a ottobre, a scuola già iniziata, ma l’obbligo normativo c’è già da quest’anno. È previsto che le Camere di Commercio pubblichino delle liste di aziende disposte ad ospitare i ragazzi, ma ad oggi non è ancora stato fatto». Per non incidere troppo sull’orario curricolare alcuni licei svolgeranno le ore di formazione nel pomeriggio, mentre i tirocini in azienda verranno suddivisi in parte nel periodo scolastico, in parte durante l’estate.
«Al Petrarca abbiamo deciso di svolgere le 200 ore tra terza e quarta, per permettere ai ragazzi dell’ultimo anno di concentrarsi sulla maturità – spiega la dirigente Cesira Militello -. I ragazzi di terza hanno iniziato con le 20 ore di lezioni in aula, mentre le 80 ore di attività lavorativa saranno spezzate in due settimane: la prima la faremo da marzo a maggio, in base alla disponibilità delle aziende, la seconda in periodo estivo». Anche al Galilei la parte teorica si concluderà entro la fine delle lezioni, mentre la parte di tirocinio verrà svolta nel mese di giugno. Lo stesso avverrà all’Oberdan, dove le attività di stage saranno spalmate sui mesi di giugno e settembre. Al Nordio una prima parte sarà svolta tra marzo e aprile e la seconda a settembre.
L’obiettivo, per tutti, è quello di mantenere compatto il più possibile il gruppo classe. Con l’intenzione, per il prossimo anno, di distribuire le attività di alternanza in modo più agevole, su tutto il calendario scolastico.
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