Trieste, piramidi antibivacco sui gradini della banca

Davanti al bancomat dell’Unipol di piazza Oberdan spuntano inediti dissuasori. Il direttore: «Garantiamo sicurezza e privacy dei clienti»
Silvano Trieste 31/07/2017 Unipol Banca, Piazza Oberdan, i dissuasori anti seduta
Silvano Trieste 31/07/2017 Unipol Banca, Piazza Oberdan, i dissuasori anti seduta

TRIESTE Le piccole “piramidi” della discordia. Fanno discutere i dispositivi “anti bivacco”, appuntiti, in marmo, sistemati dall’Unipol Banca sui gradini antistanti la filiale di piazza Oberdan. L’iniziativa è stata adottata per non consentire più a nessuno di sedersi su quegli scalini posizionati proprio accanto al Bancomat. «Ce l’hanno chiesto i clienti, chiedendo vengano garantiti loro sicurezza e privacy», fa presente il direttore della filiale dell’istituto, Marco Depangher.

 

Silvano Trieste 31/07/2017 Unipol Banca, Piazza Oberdan, i dissuasori anti seduta
Silvano Trieste 31/07/2017 Unipol Banca, Piazza Oberdan, i dissuasori anti seduta



L’esigenza della banca nasce dal fatto che in quel punto della città, sotto ai portici che da via Carducci portano verso via Beccaria, durante il giorno e la notte bivaccano parecchie persone. Molte delle quali si siedono proprio su quegli scalini, impedendo l’accesso al Bancomat o comunque non rispettando la distanza di sicurezza che consente a una persona di prelevare del denaro senza il timore di venir guardata da occhi malintenzionati. «La mattina qua fuori troviamo di tutto», spiegano i dipendenti facendo riferimento a urine e vomito ma anche a lattine, bottiglie, cartacce. La direzione dell’agenzia di piazza Oberdan riferisce di aver segnalato più volte la spiacevole situazione alle forze di polizia ma di non aver ricevuto una risposta idonea. «Così abbiamo previsto di adottare questo sistema - spiega il direttore - e dopo aver ottenuto l’autorizzazione da parte del Comune, abbiamo provveduto a far sistemare quei dispositivi che mi auguro garantiscano più serenità ai clienti».

Il personale dell’Unipol riferisce che diversi clienti, soprattutto anziani, anche durante il giorno, preferiscono entrare e fare la fila usufruendo del personale allo sportello per prelevare dei soldi che utilizzare quel Bancomat vista la gente sistemata davanti o accanto all’entrata. E questo malgrado vi sia un efficiente sistema di telecamere. Spesso ad approfittare di quegli scalini erano anche i cittadini in attesa delle linee di autobus che hanno il capolinea proprio lì accanto. Per garantire maggior riservatezza e sicurezza, sono sempre di più comunque le filiali di istituti di credito che preferiscono eliminare gli sportelli Bancomat fronte strada, realizzando invece dei sistemi di accesso 24 ore su 24 in locali interni, videosorvegliati e ai quali si accede solo grazie alla lettura del Bancomat o della carta di credito. «Abbiano semplicemente dato una risposta a un’esigenza dei nostri clienti, nulla di più», ribadisce Depangher.

Ma il disappunto di molti cittadini per i dispositivi anti bivacco non è tardato ad arrivare. Qualcuno critica il tipo di accorgimento adottato, altri l’idea di voler impedire a qualcuno di sedersi su quei gradini. «L’ideologia del decoro genera mostri», afferma Ermenegildo Moscardelli. «Bastava non posizionare degli oggetti a punta ma tondeggiati e si riusciva a raggiungere lo stesso scopo» osserva Francesco Mellina. C’è però anche chi difende a spada tratta la decisione di Unipol facendo riferimento alla situazione non proprio «rose e fiori» che giorno e notte si manifesta sotto quei portici. «Sulla forma e sulla potenziale pericolosità sono d’accordo - osserva Laura Marinoni - non sono d’accordo invece sul diritto di accamparsi sui gradini di uffici, monumenti e pubblici esercizi: non siamo in campeggio».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Argomenti:banchebivacchi

Riproduzione riservata © Il Piccolo