Trieste, le pietre d’inciampo dedicate a 18 ebrei morti ad Auschwitz per non dimenticare
Domenica le cerimonie, in vista della Giornata della Memoria, davanti alle loro abitazioni con Comunità ebraica, Comune e liceo Petrarca
Sono 18 le nuove pietre d’inciampo che verranno posate domenica in città. A una settimana dalla Giornata della Memoria la Comunità ebraica di Trieste, con il contributo del Comune di Trieste e la partecipazione del liceo classico linguistico Francesco Petrarca, coordinerà sette cerimonie per l’installazione di questi monumenti, ideati dall’artista tedesco Gunter Demnig, per ricordare coloro che hanno subito la deportazione a causa della persecuzione nazista.
Il programma
L’intenso programma inizierà alle 9.30, in corso Italia 12 e alle 10.15 in via Cesare Beccaria 6, con la posa delle pietre d’inciampo per i fratelli Emanuele Elia (Corfù 1861) e Rosa Elia vedova Baruch (Corfù 1855), e alla figlia di quest’ultima, Enrichetta Baruch vedova Polacco (Corfù 1872). La sera del 20 gennaio 1944 vennero portati via dai nazisti insieme a decine di anziani ed anziane ricoverati all’Ospizio israelitico Gentilomo. Il giorno stesso vennero caricati sul treno in partenza per Auschwitz dove furono uccisi all’arrivo.
L’arresto e la partenza per Auschwitz
L’installazione delle pietre per Zoe Levi Austerlitz (Trieste 1885) e Laura Austerlitz (Trieste 1916 - 1982) è prevista alle 10.45 in via Guglielmo Marconi 16, dove madre e figlia vivevano prima dell’inizio delle persecuzioni e che fu di nuovo la casa di Laura, quando tornò dal lager. Le due donne, dopo la “soffiata” della collaborazionista Luisa Amman, furono arrestate la sera dell’8 marzo 1944 in viale XX Settembre 54, dove si erano nascoste durante l’occupazione nazista e vennero portate alla Risiera di San Sabba. Il 29 marzo partirono per Auschwitz. Zoe venne immediatamente uccisa, mentre per Laura iniziò una tragica odissea che si concluse con l’arrivo delle truppe sovietiche il 27 gennaio 1945. La pietra d’inciampo per Bruno Belelli (Trieste 1906) verrà posata alle 11.30 davanti alla casa di via Severi 7 dove viveva con la moglie e la figlia.
Nel carcere del Coroneo
L’uomo faceva parte del gruppo di origini corfiote della Comunità ebraica triestina e lavorava come banconiere in un bar. Venne arrestato a Trieste il 19 novembre 1943, rimase nel carcere del Coroneo fino al 18 agosto 1944 quando venne trasferito a Bolzano e quindi deportato ad Auschwitz il 24 ottobre. All’arrivo, il 28 ottobre, fu immatricolato col numero 199860. La data della morte nel campo di sterminio è sconosciuta.
Sei pietre verranno installate alle 15 in via Pasquale Besenghi 33. Sono dedicate a Laura Geiringer (Trieste 1924) unica sopravvissuta al campo di sterminio, deceduta pochi anni dopo la Liberazione, e ai componenti della sua famiglia, morti ad Auschwitz in data non nota: i genitori – l’ingegnere Pietro (Nabucco) Geiringer, nato a Trieste nel 1886 e Fanny Vivante (Trieste 1898) – il fratello Claudio (Trieste 1922), lo zio materno Giorgio Vivante (Trieste 1889), e la nonna materna, Fortunata Emma Mordo Vivante (Trieste 1860), arrestata a 84 anni il 28 marzo 1944 all’Ospedale dei Cronici di San Giovanni.
Le sorelle Levi
La cerimonia per le sorelle Anita Levi (Trieste 1882) ed Argia Levi (Trieste 1894) sarà alle 15.30, in via Principe di Montfort 4, indirizzo dove vivevano. Anita era contabile alle Assicurazioni Generali e Argia un’insegnante alle scuole di avviamento di Trieste. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si rifugiarono sotto falso nome nel Convento del Carmine a Firenze e il 26 novembre furono entrambe deportate e uccise ad Auschwitz, Anita nel 1943 e Argia in data non nota. Nell’ultima cerimonia, alle 16 in via della Madonna Del Mare 2, verranno posate 4 pietre d’inciampo per Enrica Isabella Gentilli Calò (San Daniele del Friuli 1892), Emilio Calò (Firenze 1884), Rosina Calò (Trieste 1922), Giuseppe Felice Calò (Trieste 1923). Queste pietre si collegano a quelle del 2024 a Mereto di Tomba in provincia di udine per Moise Vittorio e Norma Gentilli. Le famiglie furono arrestate insieme il 2 dicembre 1943 a Olgiate Comasco, mentre cercavano, per la seconda volta, di trovare la salvezza in Svizzera. Dopo la deportazione nel campo di Fossoli (Modena) salirono il 22 febbraio sullo stesso Convoglio 8 per Auschwitz di Primo Levi, dove arrivarono il 26.
Furono tutti uccisi nei lager nazisti in data non nota. Alla posa interverranno rappresentanti dei Comuni di Mereto di Tomba e di Olgiate Comasco, che hanno contribuito finanziariamente, e un gruppo di ragazzi dei Consigli Comunali di Basiliano, Mereto, Lestizza, Talmassons, Mortegliano e Castions di Strada. —
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