Trieste, picchiatore seriale condannato a 8 anni

Kirchmayr aveva aggredito due volte un uomo a San Giovanni ferendolo a un occhio e poi un sedicenne a Barcola

Doppia condanna. Ha ricevuto una doppia condanna a dir poco esemplare, Umberto Kirchmayr, il picchiatore che nell’autunno del 2016 si è reso responsabile di tre aggressioni fra San Giovanni e Barcola, di cui due ai danni della stessa persona. Il giudice per le indagini preliminari Laura Barresi ha comminato all’imputato, con rito abbreviato, una condanna a tre anni e dieci mesi per l’aggressione di Barcola e una da cinque anni per quelle di San Giovanni.

All’uomo è stato negato anche il ricorso ai domiciliari, e dovrà quindi rimanere in carcere. Gli è stata comminata pure una provvisionale da 15mila euro.

Da dove tutto è cominciato. La vicenda ha avuto inizio il 20 settembre del 2016, quando un 53enne di San Giovanni, Edoardo Strippoli, stava passeggiando con il suo cane in strada di Guardiella. L’uomo aveva raccontato di aver incrociato Kirchmayr: «Tutto è accaduto mentre passeggiavo con i cani, due maltesi di piccola taglia che avevo al guinzaglio - diceva Strippoli ai tempi -. Uno di loro, Alvin, ha abbaiato a un uomo che in quel momento stava passando vicino a me. Indossava una felpa con il cappuccio tirato fin sulla testa. Quando il cane ha abbaiato - dice - è esploso come una furia. Prima ha gridato come un ossesso. Poi se l’è presa con me. Mi ha detto di far smettere il cane che vista la taglia è innocuo e che peraltro era al guinzaglio». A quel punto l’uomo aveva perso il controllo, raccontava la vittima: «Mi ha colpito sull’occhio sinistro con uno zaino all’interno del quale molto probabilmente c’erano delle bottiglie».

Il risultato per Strippoli era stato una pesante ferita all’occhio e trenta punti di sutura. Il 13 ottobre l’uomo era stato aggredito nuovamente dallo stesso Kirchmayr, accompagnato dalla fidanzata. Assieme alla vittima c’era anche la famiglia, il figlio e la moglie, a loro volta aggrediti.

Due settimane dopo era toccato a un sedicenne, malmenato nella pineta di Barcola. Il 29 ottobre 2016 il giovane era stato assalito per futili motivi: ne era uscito grazie a una fuga precipitosa, non prima però di ritrovarsi con due incisivi rotti. Il caso aveva suscitato molto scalpore per la violenza messa in atto dall’aggressore, ma anche per il fatto che, nonostante il ripetersi degli attacchi, questo restava sempre a piede libero. Se ai tempi Kirchmayr aveva potuto agire per settimane, ora la giustizia si è assicurata che non possa tornare “in azione” per un bel po’ di tempo.

Non finisce qui. Il difensore del quarantenne, l’avvocato Maurizio De Mitri, annuncia il ricorso in appello: «Otto anni in Italia non si prendono nemmeno per capi d’imputazione ben più pesanti. Non ci resta che ricorrere».

 

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