Trieste, «Picchiata sul bus». Ma il caso resta un mistero
TRIESTE Calci, schiaffi in faccia. Di più. «Mi hanno sbattuto contro un vetro, tappato la bocca, fatto lo sgambetto e buttato per terra», dice al telefono. Diciassette anni, stava andando a scuola. «Sono saliti alla Luminosa, mi hanno pestato in due, avevano quarant’anni. Litigavano tra di loro, parlavano in triestino. E poi se la sono presa con me senza motivo. Adesso mi fa male la caviglia e non riesco a muovere un braccio. Nessuno si è mosso per difendermi... sono scappata scendendo in piazza Oberdan e ho telefonato a mio papà».
Tutto questo sarebbe avvenuto ieri mattina presto, dopo le 7, a bordo della linea 20. In mezzo alla gente, in un autobus affollato come ovvio a quell’ora. Ma senza che nessuno muovesse un dito. Nemmeno l’autista se n’è accorto. Possibile?
Possibile, certo. Solo che le immagini registrate dalle telecamere installate all’interno dell’autobus, visionate dalla Polizia, non confermano. Da una prima analisi delle sequenze non c’è traccia dell’aggressione sulla diciassettenne. Zero. Pare che a bordo non sia accaduto nulla. Ma è ancora presto per avere l’assoluta certezza.
Ci sarà tempo per verificare fotogramma per fotogramma (la giovane afferma di essere salita ad Aquilinia alle 7 e 10) e per appurare se il racconto della ragazzina è vero, verosimile, vero un pochino o vero per niente.
Ma difficile che un pestaggio del genere – calci, schiaffi in faccia, bocca tappata, sbattuta contro un vetro – non sia stato minimamente ripreso dal sistema di registrazione. E che sia passato totalmente inosservato agli altri passeggeri e al conducente. O, peggio: magari hanno visto ma si sono voltati dall’altra parte. Tutti.
Può darsi, ma gli interrogativi sorgono. E non sono dettagli, visto che l’episodio è stato descritto su Facebook con una buona dose di indignazione da una parente della ragazza. E poi rilanciato anche da alcuni siti di informazione online. Diventando virale a colpi di condivisioni, commenti e like. Sul web era il caso della giornata.
La giovane è stata sentita in Questura. C’è una denuncia a riguardo. Ma ieri più passavano le ore più crescevano i dubbi.
Primo. La diciassettenne sostiene di essere stata pestata nel tratto compreso tra la Luminosa e piazza Oberdan, dove è scesa. Ora ritratta dicendo che potrebbe essere accaduto in un altro punto del tragitto. Forse è confusa e non ricorda bene. Può darsi.
Secondo. Come detto, l’autobus era affollato ma nessuno (autista compreso) non si è reso conto di nulla. O chi ha visto, non ha fatto niente per difendere l’adolescente.
Terzo. Le immagini video, appunto. «Mentre venivo picchiata da uno dei due, l’altro ha messo una mano o un braccio sulla telecamera per coprirla... uno era un po’ più alto... però non ricordo se ha usato la mano o come ha fatto... forse con il corpo... non so, sono sconvolta», dice la ragazza.
Ciò significa che uno dei due individui avrebbe avuto l’accortezza di oscurare l’obbiettivo mentre l’altro si accaniva sulla vittima. E sempre tra la gente. Impassibile. In ogni caso, se è davvero andata così, va sottolineato che gli autobus hanno a bordo più di una telecamera: se qualcosa è successo traccia c’è. Almeno di un prima e di un dopo.
Infine il verbale del Pronto soccorso di Cattinara, dove la ragazzina è stata visitata. Il documento riferisce di «contusioni alle caviglie e al braccio sinistro» e di un «trauma cranico minore». Non risultano ferite al volto, nonostante la diciassettenne sostenga di essere stata presa a schiaffi e – testualmente – di avere «un occhio nero». Alcune tracce di colpi dunque ci sono. Ma l’aggressione, se davvero c’è stata, è avvenuta in bus? Per mano di due sconosciuti? —
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