Trieste, picchia l’ex moglie per l’affido dei figli
TRIESTE L’ha minacciata di morte, l’ha picchiata e umiliata. Per mesi. Tutto davanti ai figli. Finirà a processo un quarantasettenne triestino accusato di stalking e di violenze sulla ex moglie, una quarantenne da cui si era separato. Gli episodi di cui l’imputato dovrà rispondere davanti al giudice sono innumerevoli. Il primo risale all’11 febbraio del 2016. L’uomo, dopo aver riaccompagnato a casa i bambini, si era messo a litigare con la ex su come gestire l’affidamento dei piccoli.
Le parole si sono fatte presto pesanti: lui l’ha offesa, sputandole addosso e gettandole contro un bicchiere di Coca Cola. Ma le ingiurie sono continuate anche al telefono, con messaggi e chiamate. Il mese successivo, a marzo, lo stalker ha preparato addirittura una sorta di imboscata: ha atteso la donna fuori di casa impedendole di salire in auto e prendendo a pugni il mezzo. Ma il quarantasettenne, che probabilmente soffre di problemi di alcolismo, in un’altra occasione si è presentato davanti alla porta della ex urlando e battendo contro il muro. Pretendeva di entrare così. Ma all’arrivo dei carabinieri si è dileguato.
Le persecuzioni non si sono mai arrestate. È maggio del 2016 quando lo stalker inizia a pedinare la donna anche sul posto di lavoro. I primi pestaggi cominciano proprio in quel periodo. E in agosto arrivano le minacce di morte. In un altro episodio le violenze si spingono oltre: l’ex marito spinge a terra la quarantenne, la colpisce con un calcio e le stringe il collo con le mani. Tutto sotto gli occhi dei bambini terrorizzati. A settembre la segue in macchina. Lei se ne accorge e pure i figli. L’ex compagna ormai si sente braccata, sia fisicamente che al telefono. I messaggi si fanno sempre più insistenti: «Primo o poi ti colpirò», scrive l’uomo.
Nel maggio dell’anno scorso il quarantasettenne cerca anche di portarsi via uno dei figli: attende la ex fuori dalla palestra frequentata da uno dei bambini e quando i due stanno uscendo, prende il bimbo per un braccio costringendolo a salire sulla propria automobile. Le minacce vanno avanti anche in strada, in mezzo ai passanti. La donna, difesa dall’avvocato Giovanna de’ Manzano, vive nella paura.
Sul caso ha indagato il pm Pietro Montrone che in prima battuta aveva chiesto il giudizio immediato. Ma si andrà in rito abbreviato; l’udienza è in programma a marzo. Sullo stalker grava anche un divieto di avvicinamento alla famiglia. Nel frattempo si è aperto il procedimento per il divorzio. Il giudice ha affidato i figli alla madre in modo esclusivo, disponendo che le visite del padre avvengano sempre alla presenza degli assistenti sociali. L’uomo, tutelato dall’avvocato Salvatore Razza, è stato invitato a rivolgersi al Sert per i problemi di dipendenza con l’alcol. I bambini sono stati sentiti anche dalla Procura.
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