Trieste, picchia il “pilota” che aveva sfiorato il figlio
TRIESTE È finito all’ospedale dopo una gragnuola di pugni per il fatto di aver scambiato via Grego per il percorso di una gara di rally. La rissa si è scatenata l’altro pomeriggio proprio davanti alle cosiddette case dei puffi. E solo per un miracolo non si è trasformata in una tragedia.
Sia per i bambini che a quell’ora stavano ancora giocando in strada, sia per il conducente di un’auto che - appunto incurante di chi era sulla strada - si è divertito a partire sgommando e a frenare bruscamente con la propria vettura. Neanche fosse uno spettacolo. Una serie di performance che hanno rappresentato espressione di assoluta sconsideratezza.
E allora il padre di un bambino che in quel momento stava giocando è intervenuto. Prima con le parole, usando espressioni oggettivamente non troppo urbane. Poi quando l’altro si è fermato - finalmente - è scattato. Lo ha tirato fuori dall’abitacolo. E qui si è scatenata la scazzottata, degna di un telefilm americano. Tutto questo è accaduto davanti a decine di spettatori.
Ma non è finita come molti speravano. Perché un violento diretto ha lanciato il conducente dell’auto contro l’asfalto e l’uomo ha sbattuto la testa perdendo i sensi. Dopo poco è giunta - su chiamata di alcuni presenti - un’ambulanza del 118. I sanitari hanno prestato le prime cure al «pilota».
Che non era fortunatamente grave. Ma tuttavia è stato accompagnato all’ospedale di Cattinara dove è stato sottoposto a una serie di accertamenti clinici che si sono protratti per tre giorni e cioè fino a ieri mattina quando alla fine è stato dimesso.
Sul posto sono intervenute alcune pattuglie della squadra volante della Questura. Per capire cosa è accaduto i poliziotti hanno interrogato non solo il padre del bambino che aveva protestato e poi aggredito l’automobilista ma anche alcuni dei presenti. Molti hanno riferito del “pilota” che si divertiva a fare delle partenze secondo lui, evidentemente, spettacolari, sgommando e dando gas. Qualcuno ha riferito agli agenti anche delle manovre pericolose.
Poi hanno riferito anche delle proteste del padre del bambino che, per un istante, se lo era visto sotto le ruote. E forse per questo è scattato tirando l’altro letteralmente fuori dall’abitacolo per poi riempirlo di pugni.
Riproduzione riservata © Il Piccolo