Trieste, perseguitata e picchiata dall’ex compagno geloso
TRIESTE Uno schiaffo al volto. Poi un altro ancora all’orecchio, nello stesso punto dove già mesi prima aveva colpito causando la rottura del timpano.
Quarantadue anni, origini marchigiane. La Procura lo ha messo sotto indagine per lesioni, maltrattamenti e stralking nei confronti della convivente, alla quale in tutti questi mesi ha reso la vita impossibile: sia prima che dopo la rottura del rapporto, avvenuta a fine maggio.
Una quotidianità fatta di offese, violenze e umiliazioni. «Str..., tro...», questo si sentiva dire la vittima.
Il quarantaduenne, dal comportamento geloso e oppressivo, talvolta controllava come si vestiva la donna: prima di uscire la faceva spogliare per verificare anche l’intimo che indossava. «Perché ti sei messa così? Con chi vai a sco...?».
Ma è soprattutto dopo la fine della relazione che l’uomo aveva iniziato ad attuare tutta una serie di atti persecutori. Minacce e molestie che avevano indotto sia la ex compagna che loro figlia minorenne a dover modificare le proprie abitudini di vita. Orari, percorsi in strada, amicizie.
Anche perché l’indagato spesso si presentava sul posto di lavoro della vittima, oppure la attendeva all’uscita o nel posteggio di casa.
Dopo che la coppia si era lasciata, l’uomo aveva cominciato a chiamare ossessivamente la ex. Lo faceva ogni giorno, pure durante l’orario di lavoro e di sera. Talvolta telefonava anche nei locali in cui la donna si recava. O piombava direttamente a casa sua e senza preavviso. Diceva di voler vedere la figlia, ma in realtà era solo una scusa. «Con chi ti vedi? Chi c’è dentro? C’è qualcuno con te? Spogliati, fammi vedere con sei vestita...».
In un’occasione l’uomo aveva anche rotto il cellulare e il pc alla ex compagna. Non mancavano le volte in cui si appropriava del suo smartphone per controllarle i messaggi Whatsapp e i contatti su Facebook. O, ancora, entrava nel suo profilo personale per cancellarle le amicizie con altri uomini.
Il quarantaduenne tentava di seguire la ex dappertutto. Anche in treno, dove la donna un giorno era salita per un viaggio. La vittima aveva paura di iniziare nuove frequentazioni perché si sentiva minacciata. «Se ti trovo con qualcun altro gli spezzo le gambe...».
Comportamenti, questi, ripetuti quasi quotidianamente a partire da giugno. Ma a un certo punto, una decina di giorni fa, la donna ha sporto querela.
Nei giorni scorsi il gip Luigi Dainotti - accogliendo quanto richiesto dal pubblico ministero titolare del fascicolo - ha emesso a carico dell’indagato un’ordinanza cautelare: al quarantaduenne, considerato incapace di frenare i propria impulsi aggressivi e di paranoica gelosia, è ora vietato avvicinarsi alla donna e comunicare con lei in qualunque modo se non per questioni legate esclusivamente alla gestione della figlia minorenne.
Il giudice ha ritenuto le accuse della vittima «chiare, logiche e precise», meritevoli di credibilità. —
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