Trieste, perseguita la sorella per l’eredità
TRIESTE Minacce, offese e telefonate continue. Ma stavolta non si tratta del fidanzato deluso o dell’ex marito violento, bensì dei rapporti non proprio idilliaci tra fratello e sorella. E di mezzo, proprio come avviene nelle coppie turbolente, sono finiti pure i figli.
Il reato contestato dagli inquirenti è proprio lo stalking: di questo deve rispondere un cinquantasettenne triestino. Il motivo? Il contenzioso per un’eredità di 10 mila euro pattuita tra i due dopo la morte dei genitori. Per ottenere il versamento della somma, il fratello ha iniziato a fare di tutto. E per mesi interi: da settembre 2017 a marzo di quest’anno, l’indagato ha tempestato di chiamate e messaggi la donna. Le conversazioni erano sempre dal contenuto intimidatorio. «Vengo a casa tua, divento il tuo peggior nemico - le parole pronunciate dallo stalker - stai attenta, non prendermi per il c..., altrimenti divento il peggior figlio di p...». E, ancora, «fai schifo, perché hai girato le spalle a tutta la famiglia. Sei una persona perfida». Espressioni pronunciate sempre con un tono alterato e aggressivo. L’uomo contestava alla sorella pure la scelta di rifarsi il naso: «Hai speso 4 mila euro inutilmente, te lo rifacevo io nuovo...».
Nonostante le richieste della vittima di essere lasciata in pace, il fratello ha continuato in un crescendo di accuse e minacce. L’idea di incontrare per strada il proprio familiare, terrorizzava la donna. Tanto che, sentendosi in serio pericolo, ha dovuto chiedere all’ex marito di ospitare i figli e a una collega di fermarsi a dormire da lei o di tenerle compagnia al telefono per tutto il tragitto necessario a raggiungere il posto di lavoro.
La signora è stata anche ricoverata in pronto soccorso. Un referto medico dello scorso marzo ha attestato lo stato di «prostrazione psichica» e di «ansia reattivo» della donna.
Gli investigatori hanno acquisito numerose prove contro lo stalker, a cominciare dai file audio delle telefonate intercorse tra i due, trascritti dalla polizia giudiziaria, che contengono tutte le frasi offensive pronunciate dall’indagato all’indirizzo della sorella.
Nel fascicolo sono state raccolte pure le testimonianze dei familiari e di un’amica: tutti hanno confermato le molestie e le conseguenze psicofisiche che un comportamento del genere, protratto per tutti quei mesi, aveva determinato.
Lo stalker, peraltro, in ben due occasioni si era presentato anche sul posto di lavoro dell’ex marito della sorella per chiedere informazioni in merito al pagamento della somma pattuita.
Un quadro accusatorio che ha spinto la Procura a proporre per l’indagato una richiesta di divieto di comunicazione con la familiare e di avvicinamento alla stessa. Il gip Luigi Dainotti ha applicato in questi giorni la misura cautelare avanzata dal pubblico ministero emettendo un’ordinanza ad hoc.
L’uomo, insomma, deve stare alla larga dalla sorella, altrimenti rischia conseguenze giudiziarie ben più pesanti.
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