Trieste perde i traghetti per la Grecia
TRIESTE Si apre nel peggiore dei modi il 2017 sul fronte marittimo: Trieste perde un’altra volta i traghetti per la Grecia. Lo “scippo” è ancora opera di Venezia, è da qui infatti che a partire da domani salperanno il Cruise Europa e il Cruise Olympia, i cruise ferry più grandi del Mediterraneo che manterranno invece inalterate le altre toccate di Ancona, Igoumenitsa e Patrasso sulla rotta italo-ellenica. La nuova positiva stagione triestina è durata esattamente quattro anni avendo Minoan lines spostato le sue navi su Trieste nel dicembre 2012.
«La necessità di un nostro spostamento dall’ormeggio 57 alla radice del Molo Settimo (dove dovrà espandersi il terminal container, ndr.) ha fornito il pretesto per il dirottamento su Venezia - specifica Michael Hatzakis, greco-triestino vicepresidente di Minoan lines - sulla disponibilità e la determinazione messe in campo per salvare la linea dal presidente dell’Adsp Zeno D’Agostino e dal segretario generale Mario Sommariva ha prevalso la prontezza di Venezia che dispone di strutture adeguate e di tutto ciò che necessita a un servizio del genere e in particolare ai suoi passeggeri. Ciò di cui purtroppo non si è ancora riusciti a disporre a Trieste». La città sconta sostanzialmente la mancanza di un terminal adeguato per i traghetti ro-pax, che trasportano cioé sia passeggeri che merci su Tir. Impensabile far sbarcare e imbarcare, oltre che transitare, i camion sulle Rive come avvenne per un periodo chiuso nel 2001, ma non può dirsi decorosa e funzionale, come del resto è stato più volte segnalato, nemmeno l’ospitalità per i turisti nel magazzino che funge da stazioncina al Molo Settimo. «L’unica alternativa - sostiene Hatzakis - poteva essere l’Adriaterminal in Porto vecchio». Ma anche qui molti sarebbero gli adattamenti da fare.
La nuova grana per la permanenza dei traghetti greci era esplosa già nel corso dell’estate e il presidente D’Agostino nel confermare che l’ormeggio 57 rientra in realtà nella concessione di Tmt (il terminalista dei container, ndr.), aveva prospettato la possibilità di un loro spostamento presumibilmente a Monfalcone, porto che sta per entrare a far parte dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale guidata da Trieste. Il dirottamento si rivela ora ben più doloroso. I collegamenti con la Grecia da Venezia, in particolare per il trasporto di merci rotabili, salgono così a cinque alla settimana, quelli da Trieste scendono da due (ma per un breve periodo erano stati anche tre) a zero. La Minoan è proprietà della società partenopea Grimaldi e all’interno di questo brand opereranno sia Cruise Europa e Cruise Olympia che Eurocargo Trieste ed Eurocargo Patrasso, le altre navi che da tempo venivano impiegate sulla rotta con frequenza trisettimanale per il solo trasporto di merci.
La nota emessa per l’occasione dal Gruppo Grimaldi suona per Trieste particolarmente sinistra: «Attraverso il potenziamento dei collegamenti da e per Venezia, viene confermata l'importanza strategica dello scalo lagunare nella rete di autostrade del mare che il Gruppo Grimaldi sta sviluppando negli ultimi anni. Venezia ricopre sempre di più il ruolo di piattaforma logistica nell'Alto Adriatico per i traffici di merci tra il Nord Italia, il Nord e Centro Europa e il Mediterraneo Orientale».
La capitolazione era stata preannunciata anche dalla messa in liquidazione con licenziamento dei suoi dieci dipendenti dell’agenzia marittima Agemar, una delle più note e affermate per Trieste alla quale storicamente si appoggiavano i traghetti per la Grecia.
Minoan invece ha ricalcato le orme dell’altra grande compagnia greca, la Anek che aveva abbandonato Trieste nel 2004 dopo tre anni insoddisfacenti (fino al 2001 arrivava alla Marittima sulle Rive) al “57”. A quell’ormeggio Minoan ha resistito solo un anno di più, quattro per l’esattezza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo