Trieste, per Vincenzo Boccia stiamo uscendo dalla crisi. "Ma non dobbiamo fare errori"

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Alle 13.20 La presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, lancia questo tweet
«Tanto la politica quanto l'impresa devono uscire dall'ambiguità che favorisce i
populismi» afferma, subito dopo il suo tweet, la presidente Serracchiani.
«Bisogna rinunciare all'ambiguità - ha aggiunto - Non ci si può stupire se prima si assiste a una campagna
elettorale che promette il posto di lavoro "prima agli italiani" e poi ci si ritrova con il populismo che si lamenta perché le fabbriche fanno rumore», ha aggiunto riferendosi al quanto riferito poco prima dall'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono: «A Monfalcone - così l'ad - il consiglio comunale ha approvato una
mozione in cui protestano contro il fatto che il nostro cantiere fa troppo rumore e disturba i cittadini».
A aprire grossi spiragli di speranza, all'assemblea di Confindustria Venezia Giulia "Officina di futuro" - tenutasi alle 11 di oggi, martedì 19 settembre, alla Stazione Marittima di Trieste - il numero uno degli industriali, Vincenzo Boccia. «Siamo all'inizio di una inversione di tendenza ma una gran parte del sistema industriale italiano è in una fase di transizione. Dobbiamo stare attenti a non fare errori perchè ci vuole un attimo per tornare indietro».
Commentando l'andamento dell'economia italiana, il presidente di Confindustria ha detto: «Siamo in una fase di uscita dalla convalescenza. Ma attenzione: se facciamo degli errori abbiamo una ricaduta nella malattia che il Paese non può permettersi».
Dal rilancio dell'economia al lavoro giovanile, passando naturalmente anche per la vicenda Fincantieri - Stx.
Sono solo alcuni dei temi toccati nel corso dell'assemblea pubblica di Confindustria Venezia Giulia.
Protagonisti, tra gli altri, oltre al "padrone di casa" Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia, anche il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell'Adriatico orientale Zeno D’Agostino e il viceministro dell’Economia Enrico Morando.
Ore 14.20. La crescita torna ad essere l'obiettivo dei Paesi europei. Lo afferma il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Enrico Morando.
«Non è vero che non si possono ottenere mutamenti negli orientamenti degli organismi comunitari. Il mutamento c'è stato - spiega Morando - L'obiettivo deve essere la crescita, mentre il consolidamento fiscale deve essere un vincolo. I Paesi devono seguire la crescita tenendo però conto dei vincoli di bilancio.
Su questo punto qualche settimana fa la Commissione europea ha pubblicato un documento nel quale dice esplicitamente che bisogna perseguire l'obiettivo di consolidare la crescita, tenendo conto che permane un obiettivo, per molti paesi, di consolidamento fiscale. Almeno in termini di orientamento generale c'è stato quel rovesciamento di linea per cui il governo italiano ha lavorato. È merito non solo nostro - conclude Morando - ma di tutti quelli che hanno cercato di modificare quell'orientamento europeo che sembrava inamovibile».
Ore 12.20. Il Lavoro giovanile. «Un grande piano di inclusione dei giovani sarebbe un bel messaggio che riporta i fondamentali dell'economia al centro dell'attenzione del Paese». Si augura il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, in merito alle misure allo studio del governo per favorire il lavoro giovanile. Boccia ha ricordato che l'esecutivo «sta lavorando, intanto è importante che il tema sia all'attenzione del governo», perché «il divario è alto e sarebbe un bel segnale, darebbe valore al lavoro».
Ore 11.47. Il pragmatismo necessario per il rilancio dell'industria. La Ferriera.
«Serve pragmatismo» per rilanciare l'economia, secondo Boccia, impegnato a rispondere ai giornalisti sulla vicenda della «maxi-multa» dell'Antitrust a Ferriere Nord Spa. Il caso della lettera scritta a Mattarella dal presidente dell'azienda Federico Pittini.
«Ha ragione Pittini - afferma Boccia - Bisogna far sì che in questo Paese ci sia un sano pragmatismo. L'industria, in particolare quella dell'acciaio, sta vivendo una fase di transizione. Stiamo attenti perché alcune interpretazioni dogmatiche potrebbero portare alla paralisi pezzi dell'industria italiana. Occorre recuperare buonsenso, ragioni dell'economia, ragioni delle regole, e affrontare la realtà vera».
Ore 11.42. La vicenda Fincantieri-Stx. «Ai francesi chiediamo coerenza», ancora Boccia. «Condividiamo la linea, anzi la dimensione strategica che Fincantieri pone nel costruire un grande campione europeo - aggiunge Boccia -. Confidiamo nella coerenza dei francesi. Abbiamo parlato anche con il presidente di Confindustria francese, vediamo se emerge il buonsenso. Ai francesi chiediamo coerenza nell'essere europei e nel costruire una stagione importante per l'Europa. Il caso Fincantieri-Stx va proprio in questa direzione. Sul medio e lungo termine fa l'interesse dell'Italia, della Francia e dell'Europa. Evitiamo di difendere interessi dei paesi che, forse, possono sembrare tali nel breve termine ma sul lungo non lo sono».
Quanto all'incontro con la controparte francese, il presidente di Confindustria Boccia spiega che «i francesi sono europeisti come noi. Hanno una grande attenzione per il governo Macron, hanno molte aspettative, ad esempio sul Jobs Act, ma è - conclude - chiaro che questa questione non rende la Francia più europea, la rende meno europea».
Ore 11.24. Sulla vicenda con Stx interviene l'ad di Fincantieri Giuseppe Bono. «Spero che il 27 settembre si chiuda poi se sarà la parola fine lo vedremo. Il mondo continua indipendentemente dalle decisioni che saranno prese il 27 settembre». Bono si riferisce all'incontro fra Gentiloni e Macron per trovare una soluzione alla nazionalizzazione temporanea da parte della Francia dei cantieri di Saint Nazaire.
«Noi abbiamo indicato un percorso che ci sembra virtuoso per la nostra azienda e per il Paese - riprende Bono - se poi prevalgono altre ragioni, non quelle strettamente aziendali, l'azienda si adatterà, ha i mezzi per fronteggiare eventuali altre indicazioni ed evenienze. Noi abbiamo fatto il nostro con un’azienda leader in Occidente, ora la decisione spetta ai governi».
Segnali di ottimismo sulla vicenda con Stx anche da parte del presidente di Confindustra Venezia Giulia, Sergio Razeto. «Vogliamo manifestare pubblicamente a Giuseppe Bono, amministratore delegato di
Fincantieri, tutta la partecipata vicinanza nella vicenda Fincantieri - Stx France. «Facciamo un caloroso tifo, da curva calcistica, perché l'operazione si chiuda positivamente entro le prossime settimane. Seguiamo con orgoglio questa partita, di portata strategica a livello europeo, che coinvolge anche il nostro territorio».
Entro un anno un'unica Confindustria regionale. La annuncia Razeto stesso. «L'obiettivo di costituire in tempi ragionevolmente ravvicinati una unica Camera di Commercio regionale è senza dubbio da condividere, utilizzando però un metodo che consenta di mettere a fattore comune le varie specificità territoriali con un percorso che parta dal basso», ha aggiunto, sottolineando che «un percorso simile lo stiamo attivando per andare a costituire una unica Confindustria regionale, ci siamo dati un metodo di lavoro e dei tempi da rispettare». Rivolgendosi direttamente al presidente nazionale Boccia, Razeto si è detto fiducioso che, «entro la fine dell'anno prossimo, potremmo dare l'annuncio della formalizzazione di un unico soggetto della rappresentanza confindustriale nella nostra regione».
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