Trieste, partono a marzo i lavori in Galleria Foraggi: un appalto da oltre 9 milioni
Il dirigente del consorzio Stabile s.a.c., domiciliato nella sannita Torrecuso, è atteso a giorni per la sospirata firma del contratto e per gli ultimi adempimenti documentali. Poi, finalmente, si potrà iniziare a organizzare il cantiere incaricato di risanare la galleria Montebello-Foraggi, un’opera attesa da una quindicina di anni.
Il consorzio beneventano, che lo scorso settembre ha vinto l’appalto con un ribasso del 18,7% insieme all’impiantista salernitano Alfieri, dovrebbe sistemare le proprie basi operative ai due imbocchi dell’infrastruttura: le soluzioni più realistiche, salvo imprevedibili alternative, potrebbero situarsi a nord tra piazza Foraggi e via della Tesa, a sud dove via Francesco Salata si slarga verso le intersezioni con via Baiamonti e via dell’Istria.
Il sindaco Dipiazza scalpita e preme sugli uffici competenti, perché ci tiene a che i lavori decollino durante il suo terzo mandato: i tecnici ritengono che entro la prima metà di marzo, con uno slittamento di oltre un mese rispetto alle date finora suggerite, si possa accendere il motore riqualificativo.
Un’importante prefazione all’operazione sarà portare a Trieste il cassero di acciaio (non di calcestruzzo come si è fatto in casi analoghi), che verrà inserito per 250 metri complessivi (125 mt a partire da piazza Foraggi, 125 mt a partire da via Salata) nella galleria urbana più lunga della città. È l’aspetto più innovativo - a Trieste e dintorni non ci sono precedenti - del progetto, pensato per effettuare il refitting senza bloccare il traffico che, sia pure a prudenti velocità, continuerà a scorrere su due corsie. Compreso il transito dei bus.
Una scommessa non da poco, perché la galleria è un passaggio fondamentale nelle comunicazioni tra centro e periferia sud: nelle ore di punta i 750 metri del tunnel sostengono una media di 1500 passaggi/ora. Baiamonti, Grande Viabilità, via dell’Istria possono alleggerire la pressione, ma certo non eliminarla.
Responsabile unico del procedimento (rup) è l’ingegner Enrico Cortese, attuale dirigente all’Ambiente, buon conoscitore del dossier, essendo stato il primo a studiare un intervento attorno al 2007 (Dipiazza 2°). È in costante contatto con gli interlocutori campani per il closing delle pratiche e per l’accelerazione del cantiere, il cui valore supera, comprese Iva e sicurezza, i 9 milioni di euro: senza considerare Porto vecchio, è la principale opera di cui in questa fase il Comune sia committente.
Il raggruppamento temporaneo Stabile-Alfieri aveva battuto la coalizione capeggiata da Rizzani de Eccher e composta dalla triestina Rosso, dalla veneziana Sacaim, dalla sorrentina Cipa. Il consorzio Stabile ha sede a Torrecusa, una ventina di chilometri da Benevento, fattura circa 20 milioni di euro e occupa una sessantina di addetti. Negli ultimi anni ha acquisito appalti in Campania, in Sicilia, in Trentino, a Cortina (nel quadro delle opere preparatorie ai campionati mondiali di sci). Coordina l’attività di tre aziende beneventane, che sono Sicurbau, Alpin, Car Segnaletica. Figura di riferimento del cartello è l’imprenditore Enzo Rillo.
L’alleanza campana ha prevalso sulla cordata del Nordest garantendo il completamento della Montebello-Foraggi in 440 giorni, cioè in meno di 15 mesi: ipotizzando l’avvio dell’intervento a marzo, la riqualificazione avrebbe termine tra la primavera e l’estate del prossimo anno. —
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