Trieste, partite di basket chiuse per il pubblico: genitori in rivolta

La palestra di via Locchi resta inaccessibile agli spettatori. Lodi: «Il progetto c’è ma manca ancora un’autorizzazione»
Foto BRUNI TRieste 06.06.12 Basket:selezione giovanile classe '98 delle società triestine
Foto BRUNI TRieste 06.06.12 Basket:selezione giovanile classe '98 delle società triestine

TRIESTE. La pazienza ha un limite. Per questo dopo mesi di divieto d’ingresso agli spazi dove i loro figli disputano settimanalmente le partite di basket, alcuni genitori degli atleti del settore giovanile del sistema Basketrieste hanno deciso di alzare la voce. Una sorta di rivolta scattata per denunciare l’esasperazione provocata dall’inibizione al pubblico della palestra di via Locchi, luogo decine di ragazzini sono soliti recarsi per gli allenamenti e dove la squadra disputa le partite di campionato nei fine settimana.

Ma andiamo con ordine. Da mesi la palestra è stata chiusa al pubblico in quanto il ballatoio presente sulla parte sopraelevata della stessa e adibito ad ospitare genitori, parenti e spettatori delle squadre avversarie, è stato giudicato non idoneo ad ospitare i visitatori. Un giudizio emesso dagli organi competenti a causa di alcuni lavori di ristrutturazione. Lavori che sono stati già progettati ed autorizzati ma che, tuttavia, nel frattempo non sono mai iniziati. Una beffa che, a detta dei genitori esasperati, sa di presa in giro.

«Da ormai due stagioni sportive - come lamentano i genitori dei campioncini della Pallacanestro Trieste in una lettera aperta a sindaco e Assessore ai lavori pubblici - non possiamo più entrare nella struttura di via Locchi per assistere alle partite dei nostri figli e nipoti. Per non parlare del disagio offerto ai parenti dei giocatori delle squadre ospiti provenienti dal resto della Regione e che sono costretti, di fatto, a fare i turisti per la città mentre i propri figli disputano la loro partita di campionato. Una condizione mortificante per il sacrificio che settimanalmente gli atleti mettono in pratica nella prospettiva di dimostrare poi il loro valore ad amici e parenti nella partita settimanale».

Fin qui i genitori. Ma qual è il motivo per il quale tali lavori di ristrutturazione non sono ancora iniziati? Interpellata, l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi così risponde alle lamentele dei genitori: «Comprendo la loro amarezza e il fastidio che provano per la situazione che si è venuta a creare, dal canto nostro posso dire che la giunta comunale ha inserito già da tempo nel cronoprogramma delle opere da completare la ristrutturazione e l’adeguamento normativo della palestra principale di via Locchi ma, per poter avviare i lavori, è necessaria l’approvazione del progetto definitivo con il quale poi chiedere al Credito Sportivo il contributo specifico».

I ritardi legati motivi logistici, e indipendenti dunque dalle strategie dell’amministrazione, non bloccheranno comunque l’operazione tanto attesa dalle famiglie degli atleti. «La volontà - prosegue l’assessore ai Lavori pubblici - è quella di riqualificare la struttura non solo per quanto riguarda le problematiche manutentive e di infiltrazione ma anche in vista di un’apertura al pubblico».

Per quanto riguarda le tempistiche però l’assessore non lascia intravedere tempi brevi: «Riusciremo a iniziare l’opera di ristrutturazione all’inizio del prossimo anno sportivo. La notizia positiva è che ci stiamo lavorando e non appena riusciremo a mettere in moto la macchina amministrativa in breve tempo potremo rendere la palestra nuovamente disponibile al pubblico».

Sarà il caso, pertanto, che i baby giocatori profondano i loro sforzi anche sulla pazienza oltre che sulla parte atletica e tattica.

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