Trieste, parte il recupero delle tombe dei “grandi”

Lavori da un milione per salvare il colonnato monumentale di Sant’Anna. E intanto arriva la mappa della “città dei morti”
La tomba di Umberto Saba
La tomba di Umberto Saba

TRIESTE La prima tomba, quella della famiglia Valle, risale al 1826. Da allora capitani d’industria e di mare, militari, commercianti e membri di tutte le grandi famiglie di Trieste riposano nella galleria di tombe monumentali del cimitero di Sant’Anna. È un bene culturale di grande interesse artistico e storico oggi in preda all’entropia: i vetri delle coperture cadono in pezzi, i piccioni si appollaiano alle auguste statue. Nei primi mesi del 2016, però, partiranno i lavori di manutenzione: il Comune ha già accantonato nel piano delle opere un milione e 50mila euro per rimettere a nuovo l’area. L’iniziativa calza a pennello con l’avvio del turismo cimiteriale a Trieste: proprio in questi giorni AcegasApsAmga ha iniziato a distribuire all’ingresso del camposanto una brochure illustrativa, frutto della mozione presentata da un gruppo di consiglieri comunali.

I lavori «Il colonnato monumentale aveva bisogno di un restauro - afferma l’assessore ai lavori pubblici Andrea Dapretto -. Abbiamo fatto delle analisi e delle verifiche sul suo stato di conservazione. Ora bisogna far partire il cantiere: contiamo di farlo nei prossimi mesi, anche se in ogni caso si andrà al 2016». L’importo, come detto, sarà di oltre un milione di euro: bisogna infatti tirare a lucido la struttura del portico e le tombe, veri e propri monumenti. «AcegasApsAmga sta predisponendo i progetti, l’incarico è già stato affidato», aggiunge l’assessore. Ma questo non è l’unico cantiere ad interessare Sant’Anna: «È sempre in corso il progetto del campo 32, la nuova area del cimitero che andiamo ad approvare a breve, per il quale AcegasApsAmga ci fornirà il progetto esecutivo» ricorda Dapretto. Inoltre, proprio in questi giorni, si sono concluse le piantumazioni delle aiuole e i lavori di manutenzione del verde in tutto il camposanto.

Il colonnato Una volta ultimati, i lavori sul colonnato ridaranno dignità a uno tra i più significativi manufatti architettonici della città, ancorché tra i meno conosciuti. Nel libro “I cimiteri di Trieste. Un aldilà multietnico”, a cura di Roberto Curci, si racconta la storia della galleria: nata a inizio Ottocento, ospita una sessantina di tombe di famiglia «per la maggior parte di interesse monumentale e firmate da artisti di sicura fama nazionale». Il libro elenca i nomi iscritti sulle lapidi, specchio delle élite dell’epoca: «I Tonello (fra i primi titolari di cantieri navali a Trieste), i Franellich, i Burgstaller, gli Oblasser, i Banelli, i Capuano» e tanti altri. Scrive Curci: «Giacciono qui non solo possidenti e capitani d’industria, spedizionieri e armatori, conti e baroni; ma anche un valente architetto, Domenico Corti (1783-1842), e un osannato cultore della storie e delle lettere patrie, Domenico Rossetti de Scander (1774-1842)». Il colonnato è sempre stato fragile: la costruzione fu realizzata con un’arenaria di cattiva qualità che ben presto diede segni di sfarinamento.

Il turismo cimiteriale Sono bastati pochi giorni. Martedì scorso la giunta comunale ha fatta propria la mozione presentata dai consiglieri del Pd Andrea Brandolisio, Alessandro Carmi, Mario Ravalico e Manuel Zerjul, che invitava a «predisporre, assieme a tutti gli enti competenti e le realtà interessate, una brochure informativa in più lingue con la storia dei cimiteri. Nella brochure noi prevediamo possa essere inserita anche la mappa aggiornata, oggi già disponibile a Sant’Anna, con la localizzazione delle sepolture dei concittadini illustri ma anche con l’indicazione delle sculture, dei cippi, delle lapidi di maggior pregio e di particolare importanza storica». Detto, fatto. Chi visiterà il cimitero in questi giorni potrà già trovare la brochure a disposizione. «Ringraziamo Comune e AcegasApsAmga per la velocità», commentano i consiglieri. Ora turisti e triestini con il pallino per le città dei morti avranno vita un po’ più facile.

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