Trieste, Park San Giusto svela i suoi segreti alla città FOTO

Decine di persone all’Open day nel cantiere. Visite guidate attraverso i cinque livelli del maxiposteggio
Il “tour” alla scoperta dei cinque livelli del contenitore (Lasorte)
Il “tour” alla scoperta dei cinque livelli del contenitore (Lasorte)

TRIESTE Ad accompagnare i visitatori ci sono i video e i pannelli fotografici che ripercorrono la storia dello scavo. Una storia lunga e complessa, partita attraverso un’idea progettuale della quale si è iniziato a parlare vent’anni or sono e che adesso è finalmente arrivata sotto lo striscione del traguardo, dopo oltre tre anni e mezzo di lavori.

Dai tunnel alle maxi volte: Park San Giusto si svela
Lasorte Trieste 08/01/15 - Park S.Giusto, Cantiere, Lavori

Molti i triestini che non hanno voluto perdersi l'anteprima del Park San Giusto: il maxi-parcheggio nel cuore della città ricavato nella pancia del colle.

Grande soprattutto la curiosità per capire come si è sviluppato un intervento che - come hanno ricordato i tecnici che hanno accompagnato nella visita i cittadini - deriva da un’opera ingegneristica decisamente particolare, unica nel suo genere in Italia e seconda in Europa, dopo quella di Salisburgo.

«Ero curioso di sapere come si fosse riusciti a portare a termine un simile intervento in così poco tempo» - afferma Cristiano, che da alcuni anni abita in città. Miranda invece conosce la storia dell'intero progetto, perché la mamma abita a due passi dal cantiere: «Non mi sono persa un passaggio e adesso finalmente posso vedere l'intervento dal vivo».

E i triestini hanno dimostrato di apprezzare il risultato di un'opera passata anche attraverso momenti difficili e contrattempi superati in corsa. Due le caverne scavate nella roccia per 123 metri di lunghezza, 74 di larghezza e 19 di altezza, con i transetti che uniscono i cinque livelli del parcheggio.

Sono invece 150 mila i metri cubi di scavo che hanno preso la direzione di San Giorgio di Nogaro: 12500 i viaggi effettuati sui bilici. In pratica a coprire una distanza pari a sei volte quella tra la Terra e la Luna. Numeri impressionanti come quelli del ritmo tenuto dal cantiere: una media di 70 operai che hanno lavorato senza sosta, giorno e notte, per sette giorni la settimana.

I cinque livelli del parcheggio (dal piano 1 al -3) sono contraddistinti da diversi colori: nei primi tre ci sono i 388 tra box e posti macchina riservati ai privati, mentre nei due inferiori trovano posto i 312 stalli a rotazione per la sosta pubblica a pagamento, cui si aggiungono 34 posti riservati al Comune.

Quattro gli ascensori a fare da collegamento, due esterni e due interni. Giovanni di professione è geometra: «È un progetto che mi ha sempre incuriosito e devo dire che si tratta di un'opera degna di nota». Per Luciano: «Un intervento destinato a dare un contributo importante sul fronte della carenza parcheggi in città».

In ingresso e in uscita, a fianco della palazzina controllo, spiccano i murales che raccontano attraverso colorite immagini la storia dell'automobile, quella del Porto e della stessa città. Soddisfatto Franco Sergas, presidente Park San Giusto: «Era importante togliere i veli all'intervento anche prima della sua effettiva operatività: si tratta in fondo di un'opera al servizio di tutta la città».

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