Trieste, Parigi cerca il compromesso sulla partita Fincantieri-Stx
MILANO. Da Cernobbio, dove è in corso il Workshop Ambrosetti, arrivano segnali di distensione per la vicenda Fincantieri-Stx.
«L'11 settembre sarò a Roma per vedere Padoan e trovare un compromesso: siamo decisi a trovare una soluzione, spero entro fine mese», ha sottolineato il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire dicendo del prossimo incontro con il suo omologo italiano, a dimostrazione del fatto che Parigi non ha alcuna intenzione di confermare ancora a lungo la nazionalizzazione dei cantieri di Saint Nazaire.
Una mossa decisa nelle scorse settimane dopo che da parte dell’azienda italiana non vi era stata la disponibilità a rinunciare al controllo della società. La sensazione è che un’intesa si troverà, anche se entrambe le parti dovranno concedere qualcosa rispetto alle posizioni di partenza.
Secondo voci di mercato, da parte francese si troverà una via d’uscita dal braccio di ferro con Roma allargando l’intesa a tutto il business delle navi di superficie (militari e civili), in modo da arrivare alla creazione dell’Airbus del mare, in grado di rivoluzionare il settore così come fatto negli anni Settanta dall’Airbus dei cieli, nato dalla collaborazione tra Francia e Germania.
In questo senso la partita diventerebbe a tre coinvolgendo anche Naval Group, gigante francese della difesa. A quel punto c’è la sensazione che l’Italia accetterebbe una quota paritaria in Stx, a patto di lasciare che sia Fincantieri a designare il presidente e il direttore generale.
«Stx è un’azienda chiave per la Francia. Poiché non si è riusciti a trovare un compromesso abbiamo deciso di nazionalizzare», ha sottolineato Le Maire: «È stata una decisione temporanea. Resto convinto che la cooperazione tra la Francia e Fincantieri rimanga la soluzione migliore».
Un messaggio distensivo che pare dettato dalla volontà di far calare la tensione con il governo italiano, che ha messo nel mirino le mosse dei soci francesi in Tim. «Ad agosto e settembre c'è stata una forte reazione alla nostra presenza in Italia», ha ripreso Le Maire, dichiarando che «gli investimenti in Francia sono benvenuti e spero sia lo stesso in Italia.
Questo nuovo compromesso può essere l'inizio di una bella storia». Poi la sottolineatura: «Dovremo trovare una soluzione entro fine settembre».
A Cernobbio è presente anche la presidente di Business Europe, la Confindustria europea, Emma Marcegaglia, che ha colto l’occasione per partecipare a una colazione di lavoro di un gruppo ristretto di imprenditori italiani con l'esponente del Governo francese.
Secondo Marcegaglia, nella nuova offerta transalpina ci sarà una «quota di militare». Quindi ha aggiunto di aver sottolineato con Le Marie che «i patti vanno rispettati», in riferimento al mantenimento della maggioranza in capo a Fincantieri, come concordato inizialmente. Anche perché, in caso contrario, «si rischia di rovinare un rapporto importante tra Italia e Francia».
Marcegaglia ha riferito che Le Maire conta di chiudere, con la nuova proposta di compromesso che presenterà a Padoan, nel successivo vertice tra i due Paesi in calendario il 27 settembre a Lione, protagonisti il premier Paolo Gentiloni e il presidente francese Emmanuel Macron.
«Sì, sicuramente presenteranno un'offerta migliorativa. Se sia sufficiente non lo sappiamo. Ma l'impressione è che abbiano sottovalutato l'effetto che la loro scelta poteva avere», ha aggiunto Marcegaglia. Quanto all’ipotesi di un’offerta migliorativa, il presidente di Fincantieri, Giampiero Massolo, si è limitato a un laconico: «Vediamo».
Sul tema sono stati interpellati dai giornalisti altri due ospiti francesi del workshop. Così il commissario Ue Pierre Moscovici: «Non ho commenti su questo, ma spero che i governi di Italia e Francia trovino una soluzione». Mentre per il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, «si troverà una soluzione nel segno dell’Europa».
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