Trieste, palazzo delle Ferrovie nelle mire austriache
Un facoltoso imprenditore austriaco sta concretamente valutando la possibilità di acquistare l’importante immobile delle Ferrovie dello Stato incastonato tra piazza Vittorio Veneto e via Filzi. Per ora la sua identità non viene svelata. «Ci sono state diverse manifestazioni di interesse – confermano da Ferrovie Italiane – ma per non turbare alcuna trattativa in corso preferiamo mantenere il massimo riserbo».
In municipio
Nelle scorse settimane il papabile acquirente ha fatto visita anche al sindaco Roberto Dipiazza, avanzando alcune richieste con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente quell’area nel caso la trattativa vada a buon fine. Il primo cittadino, dal canto suo, ha confermato l’esistenza del possibile acquirente per quell’imponente immobile nel corso del recente incontro organizzato dalla Fiaip per illustrare i dati dell’aggiornato Osservatorio immobiliare. Dipiazza stesso ha anche assicurato che, nei limiti delle possibilità, l’amministrazione comunale farà sempre il possibile per agevolare questo tipo di investimenti. Se l’affare dovesse andare in porto, il sindaco ha paventato l’ipotesi di chiudere al traffico il tratto di via Galatti che da via Filzi si spinge fino a via Roma. Un breve segmento utilizzato negli ultimi anni quasi esclusivamente dagli autisti della Provincia che avevano il garage di servizio proprio sotto a palazzo Galatti, e che pedonalizzato valorizzerebbe ancora di più quell’immobile.
La situazione
L’edificio, sottoposto al regime dei beni di interesse storico, è sul mercato dal 2008 e nel 2015 Ferrovie dello Stato aveva indetto un’asta per la vendita del palazzo stesso ma allora non si fece avanti nessuno. Oggi è in vendita a 12 milioni di euro. Un investimento che lo valorizzi ridarebbe splendore all’intera fetta di città che da via Ghega si spinge sino a via Valdirivo. Il complesso immobiliare entro fine anno resterà completamente vuoto perché anche i pochi uffici delle Ferrovie rimasti in quel palazzo (hanno già abbandonato quegli spazi la Polfer, l’associazione del Dopolavoro Ferroviario e la mensa) verranno trasferiti e in gran parte saranno spostati nella palazzina che le Fs stanno finendo di riqualificare alle spalle del Silos, accanto ai binari dove avviene il lavaggio delle carrozze ferroviarie.
Le metrature
Il palazzo fra piazza Vittorio Veneto e via Filzi occupa un intero isolato, esteso per 3.700 metri quadrati. Conta cinque piani, complessivamente 16.700 metri quadrati di superficie. Al suo interno, oltre ai locali destinati a uffici, ci sono anche un cinema/teatro di 1.090 metri quadrati, un bar di 300 mq e gli spazi occupati fino a pochi mesi fa dalla mensa del Dopolavoro ferroviario di 565 metri quadrati. Di recente quel palazzo è stato anche set della fiction di successo “La Porta Rossa”.
Il ruolo di Ferservizi
A gestire le trattative con l’imprenditore austriaco è Ferservizi, la società controllata al 100% dalla capogruppo Ferrovie dello Stato, che ha tra i compiti quello di gestire e valorizzare il patrimonio immobiliare del gruppo. Le destinazioni d’uso ammesse sono: residenziale; commercio e pubblici esercizi; attività direzionali, studi e uffici; attività artigianali; istituzioni religiose, culturali, scolastiche, sanitarie, sportive, assistenziali; attività ricreative e di spettacolo; alberghi e pensioni; autorimesse. Vista la posizione, è verosimile pensare che un progetto di riqualificazione di quell’immobile preveda una destinazione mista che includa un albergo, delle residenze e spazi dedicati a fori commerciali.
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