Trieste, Palazzo della Regione “irregolare”: restyling al via

Appalto da 900mila euro per adeguare gli impianti antincendio e rimuovere l’amianto. Interventi dal 15 luglio al 15 settembre  

Criticità. C’è l’amianto in Consiglio regionale. E manca anche la certificazione antincendio. Il Palazzo fuori norma in qualche sua parte provvede ad affidare un appalto da 609mila euro, Iva esclusa, all'interno però di un quadro economico di spesa complessivo pari a 902mila euro, somma comprensiva anche dei costi complementari alla realizzazione delle opere.

Lavori urgenti. Sarà un'estate di cantieri per la politica regionale. Del resto pare essere questione urgente, i “Lavori di manutenzione straordinaria della sede regionale di piazza Oberdan numero 6 a Trieste”, a leggere il decreto del vicedirettore centrale Patrimonio Alessandro Zacchigna e la conseguente relazione tecnica generale siglata da Marco Karel Huisman, direttore tecnico di Mhk Consulting, la società che ha curato la fase di progettazione di un intervento inserito nel piano triennale 2015-17 dei lavori pubblici e confermato, su proposta di Mariagrazia Santoro nell'ultima seduta di giunta, pure in quello 2017-19. Lunedì, entro le 12, è fissata la scadenza per la partecipazione alla gara, mentre, data «l'improcrastinabilità dei lavori» e la necessità di «non interferire con le attività del Consiglio regionale», così si legge nella lettera di invito, il vincitore dell'appalto dovrà eseguire il capitolato tra il 15 luglio e il 15 settembre, periodo in cui verranno sospese le sedute d'aula.

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Il programma dei lavori. Entrando nel dettaglio, le opere che saranno eseguite all’interno dello stabile comprenderanno l’adeguamento al fine dell’ottenimento del certificato di prevenzione incendi per le attività di “autorimessa” e di “edificio sottoposto a tutela in quanto destinato a contenere biblioteche e archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre”, ma anche la bonifica dell'amianto presente sulle tubazioni della centrale termica e della centrale trattamento aria ubicate al piano interrato “meno 1”, nel sottotetto e in alcuni depositi sempre nell’interrato dell’ala nuova. Le opere di adeguamento antincendio prevedono innanzitutto la messa a norma dell’autorimessa.


Si procederà poi alla demolizione dell’attuale impianto di protezione attiva di spegnimento, alla sostituzione con il nuovo, per la rivelazione incendi a servizio dei locali archivi presenti nel piano ammezzato lato piazza Oberdan. Saranno inoltre realizzati tutti gli interventi edili e impiantistici per l'utilizzo in sicurezza dei locali costituiti da uffici e servizi accessori e dei luoghi riscontrati non a norma, tra cui la mensa, la scala protetta e la zona “passi perduti”. Si procederà infine al completamento dello sgancio di emergenza dell'impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, presente sulla copertura del blocco di via Giustiniano. Quanto all’amianto, si parla della presenza di fibre prevalentemente di tipo friabile relativo a tubazioni percorse da fluidi termici.


"Vacanze" forzate in Consiglio. Gli interventi previsti a progetto, che necessariamente comporteranno la sospensione dei lavori dell'assemblea consiliare, prevedono procedure che vanno dalla fase di stabilizzazione del materiale inquinante a quella di rimozione e successivo smaltimento. Nello specifico è in agenda lo spostamento dei rivestimenti risultanti contenenti amianto in tre zone dello stabile: i locali destinati a centrale termica, il locale collettori e la centrale termofrigorifera, il sottotetto e i depositi al piano interrato. Servirà anche procedere allo smontaggio di elementi delle macchine (compresi i collegamenti elettrici) e al loro successivo riposizionamento. In concreto l'appalto (609.018 euro, Iva esclusa, di cui 294.120 euro per l'antincendio e 269.399 euro per la bonifica) comprende dunque le opere legate all'amianto, quelle edili, da serramentista, impiantistiche, elettriche e meccaniche, di ripristino, da pittore e di finitura.


Dalla data del verbale di consegna lavori decorrerà il termine di 90 giorni, il periodo utile per completare i lavori. Nel termine sono compresi anche gli eventuali tempi di fornitura e delle eventuali autorizzazioni necessarie per l'accantieramento e il trasporto dei materiali.

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