Trieste, palazzo Carciotti all’asta: base fissata a 22,7 milioni
TRIESTE Il primo, vero, ufficiale banco di prova è fissato alle ore 10.30 di martedì 4 settembre, nella sala 11 all’ammezzato del Palazzo comunale: a quell’ora, davanti ai dirigenti Walter Cossutta e Santi Terranova, saranno aperte le buste, recapitabili fino al mezzogiorno del dì precedente, che conterranno le offerte per comprare palazzo Carciotti. L’avviso di asta è già stato protocollato ed è in pista di lancio: sarà pubblicato sul “Piccolo”, su “Repubblica”, sul “Financial Times”. Il prezzo-base è di 22 milioni 700 mila euro, non sono ammesse proposte alla pari o in ribasso, per cui si procede con offerte segrete in aumento. Il Carciotti sarà aggiudicato anche in presenza di un solo concorrente. La cauzione è pari al 10% del prezzo-base.
Si è insistentemente parlato dell’interesse di più gruppi stranieri all’acquisto del prestigioso quanto impegnativo immobile, intenzionati a trasformarlo in un albergo a quattro stelle. Circostanza confermata dal sindaco Roberto Dipiazza, che commenta positivamente il bando e sottolinea le «molte cordate che qualche anno fa non ci sarebbero state». L’attuale giunta, modificando le originarie indicazioni dell’era cosoliniana, ha trasformato da parziale in totale la cessione dello stabile, per far sì che l’inserimento della scenografica facciata vista-mare possa accrescere l’attrattività commerciale della vasta costruzione neoclassica.
Il bando riporta riassuntivamente le principali caratteristiche dell’immobile, rimandando il dettaglio a sette allegati. Lo stesso testo descrive «imponenti» le dimensioni del Carciotti, che è lungo 100 metri e largo 40. Occupa un intero isolato perimetrato da Riva 3 Novembre, via Bellini, via Cassa di risparmio, via Genova. È molto vicino a rilevanti sedi aziendali - segnatamente Generali e Fincantieri - ed è inserito, dal punto di vista urbanistico, in zona A0. Il Comune avverte che il palazzo è ancora in parte occupato e che sarà completamente liberato nel giro di un semestre dall’aggiudicazione. Il bando recepisce le prescrizioni suggerite dal segretariato regionale della Commissione regionale per il patrimonio culturale (confidenzialmente Corepacu) nel concedere il 1° marzo l’autorizzazione all’alienazione: diedero disco verde Corrado Azzollini, Viviano Iazzetti, Luca Caburlotto. Le condizioni della vendita presuppongono la conservazione dell’impianto “planivolumetrico”, sia per quanto riguarda i prospetti esterni che per gli elementi di pregio architettonico-pittorico-scultoreo. Gli eventuali interventi sugli interni, che dovranno comunque essere approvati dalla Soprintendenza, saranno «mirati al recupero delle caratteristiche originarie dell’edificio, in particolare per quanto concerne la parte fronte mare, in cui sarà ammissibile unicamente un restauro conservativo». E, almeno del fronte mare, sarà garantita la pubblica fruizione, con particolare riferimento all’atrio d’ingresso, allo scalone, alle sale di rappresentanza.
Rammentiamo infine che il palazzo fu progettato e costruito negli ultimi anni del XVIII secolo, sotto la guida degli architetti Matteo Pertsch e Giovanni Righetti.
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