Trieste, ora è ufficiale: la nave ospedale non arriverà più

Cancellata definitivamente da Regione e Asugi l’ipotesi che per settimane ha tenuto banco a Trieste, con la possibilità di veder attraccare il traghetto Gnv Allegra per accogliere ospiti delle case di riposo positivi al coronavirus

La nave ospedale non serve più. Azienda sanitaria e Regione hanno deciso di cancellare l’ipotesi che per settimane ha tenuto banco a Trieste, con la possibilità di veder attraccare il traghetto Gnv Allegra per ospitare 166 ospiti delle case di riposo positivi al coronavirus. La conferma arriva direttamente dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga, secondo cui «vista la diminuzione del numero di contagi a Trieste, l’Azienda ha deciso di studiare soluzione diverse.

La risposta definitiva verrà data domani, ma andiamo in quella direzione». Domani è il giorno dell’audizione in Consiglio regionale del direttore generale dell’Asugi Antonio Poggiana, che in quell’occasione scioglierà il nodo del piano B individuato. Ma Fedriga conferma intanto che la nave ospedale non si farà più. «Ho sentito per le vie brevi l’Azienda sanitaria – dice il governatore – e una struttura così grande oggi non si giustifica più, visto il crollo dei contagi che stiamo registrando. Non ci sono più i numeri che avevamo previsto a cui dare assistenza».

 

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Il presidente chiarisce che il traghetto era stato scelto per le previsioni inizialmente pessimistiche sulla situazione delle residenze triestine:«L’Asugi ha fatto le sue stime sui risultati della prima parte della campagna di tamponi nelle case di riposo. Quelle prime rilevazioni avevano mostrato una situazione difficile e si ipotizzavano dunque numeri ben più alti alla fine degli esami sugli ospiti delle residenze. Ora che i numeri sono verificati e non più previsionali, c’è minore necessità di assistenza, in una regione che mostra una situazione decisamente migliore di altre regioni italiane». Da giorni Poggiana conduce una trattativa con due residenze private, pronte ad accogliere persone positive e in via di guarigione, ma su questo Fedriga non si sbilancia: «Alternative alla nave? Aspetto di leggere la relazione dell’Azienda sanitaria, che riceverò domani. A quel punto manderò una nuova comunicazione alla Protezione civile in quanto soggetto attuatore per ottenere la copertura dei costi, come abbiamo fatto in precedenza per il traghetto. Ovviamente l’impegno di spesa sarà minore, perché minori sono le necessità di assistenza».

La nave ospedale incagliata tra polemiche e incertezze

Gli anziani ammalati hanno atteso una soluzione per più di un mese, rimanendo all’interno delle strutture o venendo spostati temporaneamente in due cliniche private, ma secondo il governatore del Friuli Venezia Giulia «i percorsi di isolamento nelle residenze hanno funzionato e, dove non sono stati possibili, ci sono stati trasferimenti alla Salus e al Sanatorio Triestino. Ma su queste valutazioni è giusto che si esprima l’Asugi». Il riferimento è ancora una volta alla scelta di affidarsi interamente alle valutazioni dei tecnici nella gestione del coronavirus: «Seguiamo le scelte dei medici, come abbiamo sempre detto. Non abbiamo detto di prendere la nave e non diciamo ora di non prenderla. La politica non si permette di decidere i percorsi Covid, perché deve essere la scienza a farlo. La politica dà le linee programmatiche, ma la parte organizzativa spetta ai tecnici o ci sarebbe un’ingerenza illegittima e inaccettabile».

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