Trieste, opposizioni sulle barricate: «La crociata contro i bikini nasconde un vuoto politico»
TRIESTE Non si placa la polemica innescata dai cartelli, fatti affiggere dal vicesindaco Paolo Polidori accanto agli attraversamenti pedonali fra la pineta e il lungomare di Barcola. I fogli A4 plastificati e legati sui pali della segnaletica stradale riportano la frase “Si raccomanda di indossare un abbigliamento adeguato” e hanno scatenato l’ira dei commercianti di Barcola e il fastidio della maggior parte dei bagnanti. Pareri più contrastanti, invece, fra i commenti presenti nella pagina Facebook de Il Piccolo, tutti però improntati a cercare di fare chiarezza su quale sia il limite del decoro pubblico su un lungomare che è anche la principale “spiaggia” della città. Una tipicità tutta triestina, che va presa e mantenuta così com’è secondo la consigliera del Pd Antonella Grim: «Questa del vicesindaco la trovo una raccomandazione un po’ fuori luogo. Il Comune che mi dice cosa è adeguato e cosa no mi dà particolarmente fastidio. Va da sé che è necessario che la gente deve avere l’educazione per accedere in luoghi pubblici. Però la riviera barcolana è una tipicità tutta triestina che credo valga la pena preservare così com’è, con i suoi pregi e difetti». Di iniziativa sciocca parla senza mezzi termini il capogruppo pentastellato Paolo Menis. «Abbiamo un tram che rimarrà fermo ancora un anno – spiega Menis – i lavori di galleria Foraggi ancora fermi al palo, manca una strategia per aumentare il turismo, nel frattempo ciò che aumenta è la tassa sui rifiuti, ma Polidori pensa solo a trovare il modo per comparire sui media e a distrarre i triestini dai veri problemi della città».
Compatto il Pd nel bocciare l’iniziativa di Polidori. «Il decoro è certamente importante – segnala Marco Toncelli – ma in questo caso assistiamo all’ennesima crociata di un vicesindaco che evidentemente fa fatica ad occuparsi seriamente delle materie per le quali ha assunto le deleghe». Sulla stessa linea sia Giovanni Barbo che il capogruppo dem Laura Famulari che parla di passaggio dalla guerra del burkini al pedocin di qualche anno fa a quella del bikini: «Direi che ognuno può avere il necessario tasso di civiltà per rendersi conto che bisogna avere un po’ di buona norma nell'attraversare la strada in costume, però quella di Polidori sembra il crescendo di una campagna di censura». Un suggerimento, quello del vicesindaco Polidori, destinato come da lui stesso sottolineato a trasformarsi nel prossimo futuro in ordinanza.
«I cartelli a Barcola per un congruo abbigliamento sono francamente ridicoli e senza senso, di cattivo gusto sia nei riguardo dei cittadini e dei turisti - commenta Sabrina Morenza, consigliere comunale di Open Fvg -. Avrei preferito che fossero affissi dei cartelli per prevenire l'abbandono della plastica sul lungomare. Il vicesindaco farebbe meglio ad occuparsi del traffico sul lungomare, nonché di chi abbandona i rifiuti». —
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