Trieste, operazione decoro in diciassette giardini
TRIESTE Bidoni, ramazze, scopettoni. E via cartacce, mozziconi di sigarette e bottiglie. Il rischio di abbandonare a un inesorabile degrado i giardini di Trieste è troppo alto per il Comune di Trieste, come insegna il mesto biglietto da visita presentato quotidianamente dalla città in piazza Libertà, di fronte alla Stazione ferroviaria.
Parla proprio di “danno di immagine”, del resto, il documento degli uffici municipali che apre alla gara di appalto per la pulizia del verde cittadino. Sono diciassette, in totale, i giardini in cui sarà necessario assicurare il servizio: da piazza Carlo Alberto a via Carpineto a Valmaura, passando per via Giulia, piazza Volontari Giuliani, la pineta di Barcola, piazza Sansovino, piazza Hortis e la stessa piazza Libertà. Ma anche Passeggio Sant’Andrea, piazzale De Gasperi o via Del Veltro e via Molino a Vento. Tutti, insomma.
La gestione, che vale complessivamente oltre 252 mila euro, sarà affidata a una cooperativa sociale triestina. Chi si aggiudicherà l’appalto dovrà garantire il decoro delle zone individuate, provvedendo a spazzare, togliere le erbacce, pulire i punti pavimentati, compresi vialetti, canaletti e pozzetti di smaltimento dell’acqua piovana, svuotare i cestini, raccogliere i materiali lasciati in giro e portarli nelle discariche.
La decisione di consegnare nelle mani di una cooperativa parte da una costatazione: il Comune di Trieste non ha sufficiente personale interno per occuparsi autonomamente anche di questo.
«A causa della nota carenza di organico – si legge nella determina municipale preparata dai dirigenti dell’amministrazione – con le maestranze alle dipendenze del Servizio spazi aperti non è possibile garantire in modo adeguato detti interventi. Nemmeno nei siti di interesse turistico comportando così un potenziale danno di immagine per la città. È ravvisata quindi la necessità di ricorrere allo strumento dell’appalto».
Sono 300, in totale, le giornate di copertura richieste. La selezione di una cooperativa che opera nel sociale è un’operazione appositamente indicata dalle norme nazionali e regionali, pensate per valorizzare le prospettive di integrazione delle persone con disagio creando opportunità occupazionali concrete.
Il bando riconosce infatti una serie di punteggi premianti che possono crescere in relazione al numero di persone svantaggiate impiegate dalla singola cooperativa nelle proprie attività ordinarie. Ma anche corsi di formazione organizzati dagli operatori e progetti di inserimento lavorativo già avviati.
Accanto a questa gara figura pure quella per la pulizia delle aree ritenute di maggior interesse “turistico” o “strategico” del centro cittadino: il documento porta l’esempio delle fiorerie poste lungo le vie pedonali, delle aiuole spartitraffico e dei parcheggi, rotatorie e piazze. Pure in questo caso si tratta di un servizio da consegnare alle cooperative per 360 giorni l’anno. Il budget stanziato dal municipio ammonta a 120 mila euro.
La stessa filosofia, cioè privilegiare le realtà impegnate nel sociale, è alla base della determina comunale per la pulizia dei gabinetti pubblici. Sono otto in tutto, sparsi qua e là per la città: nel giardino di via Giulia, ad esempio, o nei parchi di Villa Revoltella, Villa Engelmann. O, ancora, l’orinatoio di Barcola. Un lavoro di cui finora si sono occupate «in modo soddisfacente e rispondente alle esigenze dell’amministrazione», si puntualizza nel documento, le cooperative Germano e Basaglia.
Ma sabato scorso è scaduto il contratto e l’appalto va dunque rinnovato per i prossimi diciotto mesi. La spesa, pari a 252 mila euro, tiene conto anche della fornitura di carta igienica e salviette. Il bando si pone sempre un duplice obiettivo, più volte precisato nella determina: garantire pulizia e decoro, favorendo opportunità occupazionali per le realtà che, a Trieste, si occupano di integrazione sociale.
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