Trieste, Olimpiadi delle Clanfe: stabiliti i vari “gironi”

TRIESTE. I gironi dell'Olimpiade delle clanfe sono suddivisi in categorie: pici e pice, muleti e mulete, muli e mule, babe e mati, vece bobe e vece marantighe. Come orientarsi nel bestiario triestino? Abbiamo chiesto a Diego Manna, esperto in Studi antropologici e sociali sulla clanfa, autore del blog Monon Behavior e membro della giuria delle clanfe, di fornirci in esclusiva una guida rapida all'iscrizione.
Pici, muleti e muli la prima parte della vita è scandita secondo precise tappe. A quali fasce d'età corrispondono? Pici e pice sono sinonimi di cagainbraghe e mocoloso. L'iniziazione alle categorie di muleti o mulete si ha con il primo sardon, tirato o ricevuto, di solito dai 12 anni. Tra i 16 e i 25 si è muli e mule: è la fase della maturazione, in seguito ci si differenzia in categorie antropologico-sociali oltre che anagrafiche.
Qual è la differenza tra mulo e mulon? Muloni e mulone sono perfettamente integrati nella società del panin coto senape e kren e dello spritz, rigorosamente bianco. Prima si può essere tentati dall'aperol, ma alla soglia dei 25 - l'età tra l'altro a cui si vota in senato - si approda alla purezza.
Babe e mati È la seconda adolescenza, tra i 40 e i 49 anni. Le babe sono ancora attraenti, mentre mato (in italiano "matto") a Trieste significa uomo, non a caso. Abbiamo introdotto queste categorie l'anno scorso, per riflettere un cambiamento della società, esemplificato dalla fascia quarantenne della movida in via Torino. Nelle edizioni precedenti da muloni si passava direttamente a vece bobe.
Bobe e vece bobe Vece bobe per gli uomini e vece marantighe per le donne. Marantiga sarebbe dispregiativo, indica la ranzida triestina brontolona, ma noi lo usiamo con simpatia. Le vece bobe sono dei millantatori: dopo i 50 vorrebbero essere ancora bobe, ma "xè veci", e qui s'introducono le categorie antropologico-sociali.
Legere, bobe, nagane e tare La legera è un filosofo del "viva l'a e po bon", prende appunto la vita alla leggera, con ironia. La boba ama mettersi in mostra triestinamente, anche nella variante boba marza, cioè «feme largo che rivo mi e spaco el mondo»: marza è un rafforzativo. La nagana è una boba cativa, cui bisogna prestar attenzione perché «nisun ghe la caza». La tara è l'evoluzione della nagana: se nagana ha una vaga accezione criminalesca, la tara ha precedenti penali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo