Trieste, oggetti smarriti sul bus, uno su tre torna “a casa”
TRIESTE Portafogli, ombrelli, carte di credito, bancomat, telefonini, borse, borsette, sacchetti della spesa, chiavi, portachiavi, occhiali e chi più ne ha più ne metta: sono gli oggetti rubati o smarriti sugli autobus triestini. E sono tanti, anzi tantissimi: 1.180 in un solo anno. Il 2014. Di questi uno su tre ha ritrovato la strada di casa: 363 oggetti sono stati infatti riconsegnati ai legittimi proprietari. Smemorati o derubati che fossero.
A rivendicarlo, con il presidente Giovanni Longo, è la stessa Trieste Trasporti. E lo fa dopo la denuncia di una giornalista della Rai, Rosanna Santoro, che è stata borseggiata sulla “15” e ha scoperto per caso che il suo portafoglio si trovava “al sicuro” negli uffici della società dei trasporti: «Nessuno mi aveva avvertito per un’assurda prassi». Adesso, in risposta, il presidente dell’azienda di trasporto pubblico chiarisce che quella prassi non è affatto assurda: «A regolare il trattamento, la conservazione e la destinazione di tutti gli oggetti che vengono trovati a bordo degli autobus è una convenzione stipulata nel 2009 tra Comune di Trieste e Trieste Trasporti».
Quella convenzione prevede «un insieme di procedure, analoghe a quelle utilizzate nelle principali capitali europee, che da più di sei anni offre la massima garanzia ai proprietari dei beni smarriti o dimenticati». Il presidente, a conferma, sottolinea che i legittimi proprietari, nel caso di ritrovamento di documenti o di altre tipologie di oggetti che consentano di rintracciarli, «vengono informati tempestivamente via telefono, fax, e-mail o a mezzo posta».
Ma che succede nel 66% dei casi quando i legittimi proprietari non si trovano? «Trascorsi mediamente trenta giorni, i documenti e gli oggetti smarriti vengono consegnati agli uffici comunali che danno corso, ove possibile, alla procedura per la loro restituzione. Analoga procedura viene eseguita per i libretti degli assegni, bancomat, carte di credito, tesserini, badge... Senza dimenticare che lo stesso Comune provvede a una periodica comunicazione pubblica relativa alle modalità di recupero degli oggetti smarriti» risponde ancora il presidente di Trieste Trasporti. Rilevando che «ogni giorno il nostro personale ritrova portafogli contenenti documenti, carte di credito e soldi ma anche ombrelli, bastoni da passeggio, borse, zaini...Appare evidente che oggetti di questo tipo, pur trattati in modalità adeguata, non necessitano di segnalazione alle Autorità deputate all’ordine pubblico. È altrettanto evidente che, ove fossero ritrovate armi, proiettili, bustine contenenti polveri oppure oggetti che possano far riferimento a ipotesi di reato, ci sarebbe l’immediato coinvolgimento delle forze dell’ordine».
Trieste Trasporti chiarisce infine il destino degli oggetti “speciali” rinvenuti sui bus: quelli deperibili o insalubri vengono smaltiti dagli stessi addetti dell’azienda; quelli pericolosi, nocivi o sospetti vengono segnalati sia ai Vigili del Fuoco che all’Autorità di pubblica sicurezza e quelli riferibili a targhe di autoveicoli, motoveicoli o simili vengono indirizzati con «apposita comunicazione» alla Polizia locale. «Un’ultima e doverosa precisazione riguarda i non pochi ringraziamenti ed apprezzamenti agli addetti al nostro “Ufficio oggetti rinvenuti” proprio per l’impegno che giornalmente profondono per risolvere nei termini più brevi possibili decine di casi. Ringraziamenti - conclude Longo - che doverosamente ribaltiamo anche agli uffici comunali preposti».
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