Trieste, odg bocciati dagli alleati e Sossi (Sel) sbotta
Dal «sì condizionato» a un’arrabbiatura senza condizione. Totale. Il giorno dopo la nottata che in Consiglio comunale ha sancito l’ok al Piano del traffico, Sel si risveglia col mal di testa. Un’emicrania da ordini del giorno, due (numero 58 e 59) bocciati da gran parte dei colleghi della maggioranza di centrosinistra. Furibondo Marino Sossi, capogruppo dei vendoliani: «Si era parlato durante la riunione di maggioranza, dove per noi era presente Daniela Gerin», tuona Sossi, che peraltro era assente dall’aula l’altra sera proprio per il voto alla delibera-chiave cui dunque non ha partecipato «per un mero contrattempo», precisa: «Si era parlato del nostro sì condizionato e dei nostri odg. Due sono stati bocciati, e in particolare il 58 recepiva alcune questioni per noi fondamentali». Quali? L’estensione delle corsie riservate ai bus, la realizzazione delle piste ciclabili urbane e il rilancio dei parcheggi coperti con una tariffa comprensiva del biglietto dell’autobus in modo da favorire l’interscambio fra auto e mezzo pubblico, il tutto nella fase attuativa. In aula, però, l’odg (4 ore dopo l’ok al Piano) è stato cassato: favorevoli in 6 sui 31 presenti al momento, cioè oltre a Sossi e Reali di Sel, pure i Pdl Bertoli e Bucci e i grillini, contrari in 20 (Pd, Trieste cambia, Cittadini, Fds e, per errore, proprio Gerin di Sel). Astenuti Camber (Pdl) e Cetin (Idv), non votanti il sindaco Cosolini e la Lega Nord.
Stesso esito, con numeri molto più equilibrati, per l’odg 59 che proponeva un accordo fra Comune e società di gestione dei park vicini alla stazione ferroviaria per attivare tariffe agevolate per pendolari: sui 28 presenti, 12 favorevoli (oltre a Sel, anche Fds, M5S, Pdl e Paolo Bassi del gruppo misto) contro 13 contrari (Pd ad eccezione dell’astenuta Cimolino, e poi Trieste cambia e Cittadini). Non votanti i leghisti De Gioia e Ferrara. «Un episodio grave - sbotta Sossi -. Si tratta di slealtà. Ora valuteremo volta per volta la nostra posizione durante la fase attuativa: se necessario daremo battaglia a suon di mozioni». Getta acqua sul fuoco il capogruppo del Pd, Giovanni Maria Coloni: «Gli odg sono arrivati all’ultimo, li abbiamo visti in fretta. Sono stati valutati in corso d’opera - spiega -. Riconosco che in prima battuta si era detto si sarebbe votato il 58, poi alla fine no. Si è però trattato di un disguido, senza alcun significato politico. I contenuti, fra l’altro, erano di difficile attuazione. Altri odg di Sel sono stati recepiti. Sul 59 poi si è verificata una situazione figlia del momento sfortunato creatosi». Diversa la posizione di Roberto Decarli (Trieste cambia) sui due odg: «Il mio voto è stato frutto di un ragionamento. L’assessore Marchigiani ha fornito una spiegazione e io non vado contro la giunta». Così, ancora Decarli, sull’approvazione del Pgtu: «L’amministrazione di cui orgogliosamente faccio parte si è presa questa responsabilità con l’unico e solo scopo di migliorare la qualità della vita a Trieste». Infine, Cesare Cetin (Idv): «Questo Pgtu indica un nuovo modo di intendere la mobilità urbana. L’essere riusciti a trovare un punto d’equilibrio tra interessi confliggenti dimostra come quest’amministrazione abbia il coraggio di governare». (m.u.)
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