Trieste, obbliga la compagna incinta ad abortire e la picchia fino a romperle il naso

La donna subiva maltrattamenti da tempo. L'ultimo episodio all'interno di un pub, dove è intervenuta la polizia che lo ha arrestato
(SIMULAZIONE).Una simulazione di un'aggressione a una donna, Roma, 17 ottobre 2017..ANSA/ALESSANDRO DI MEO
(SIMULAZIONE).Una simulazione di un'aggressione a una donna, Roma, 17 ottobre 2017..ANSA/ALESSANDRO DI MEO

TRIESTE Picchiava e maltrattava la sua compagna da tempo. E la minacciava, da quando in particolare aveva scoperto che era era incinta. L'ultimo episodio risale a poco tempo fa, all'interno di un pub della periferia. Solo l'intervento della polizia, chiamata dagli altri clienti del locale, ha in parte calmato R.C., 29 anni, triestino già noto alle forze dell'ordine. Ora si trova in stato d'arresto.

Dai primi accertamenti è emerso che la coppia, dopo aver cenato, ha dato vita ad una turbolenta lite, che si è protratta fino in strada, dove l’uomo ha inferto dei colpi al volto alla fidanzata. Alcuni clienti, che nel frattempo hanno chiamato i soccorsi, si sono riversati all’esterno del locale per sedare la lite, provocando la reazione dell’uomo che si è scagliato anche contro uno di loro.

Solo le sirene della Volante hanno fatto scendere un po’ la tensione e dato la possibilità ai sanitari del 118 di prestare le prime cure alla giovane donna che, all’ospedale di Cattinara, è stata diagnosticata la frattura del setto nasale.

Gli agenti, dopo aver ricostruito i fatti, grazie al contributo di alcuni avventori, hanno accompagnato in ufficio l’aggressore per la stesura degli atti. Da una scrupolosa indagine, supportata anche dalle dichiarazioni della vittima e da alcune testimonianze, è emerso che le discordie nella coppia si susseguivano da mesi; in altre occasioni la donna aveva subìto violenze e percosse dal compagno.

Da settimane inoltre, conseguentemente al fatto che la giovane era incinta, il compagno la minacciava e cercava di convincerla ad abortire. Visti i fatti, R.C. è stato tratto in arresto e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.

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