Trieste, nuovi box autovelox nelle strade a rischio
TRIESTE Gli automobilisti indisciplinati sono avvertiti: premere troppo il piede sull’acceleratore, d’ora in poi, in alcune zone della città avrà conseguenze immediate, con multe o punti decurtati dalla patente. Sono tre i box autovelox posizionati lo scorso venerdì in viale Miramare, prima della stazione, in via Marchesetti all’altezza del Ferdinandeo (dove un anno fa perse la vita la 15enne Giulia Buttazzoni, ndr) e su via Flavia, in direzione Trieste.
La novità non è stata accolta positivamente da alcuni triestini, che hanno lasciato commenti negativi sui social, dove il vicesindaco, Pierpaolo Roberti, ha deciso di rispondere con un video, per spiegare la scelta di introdurre le nuove misure anti-velocità.
«Ogni anno a Trieste si verificano incidenti mortali – spiega –. Nel 2016 sono stati 8 e anche quest’anno il numero è simile. Succedono, secondo le statistiche, per tre fattori: il primo è la distrazione, per esempio nel caso di chi guida parlando al telefono o peggio ancora scrivendo sul cellulare, il secondo è proprio la velocità, mentre il terzo è il mancato rispetto delle precedenze». Roberti ha proseguito spiegando che «sul fronte delle distrazioni, l’unico modo per evitarle è cogliere le persone sul fatto e sanzionarle, mentre per la velocità è più semplice agire grazie ai mezzi esistenti. Il metodo più efficace è l’autovelox, perché controlla la velocità e automaticamente fa la multa, senza contare che funge anche da deterrente».
Non è detto comunque che il sistema sia attivo: la rilevazione infatti non è costante e permanente. La novità ha comunque colto di sorpresa molti automobilisti, che in prossimità del macchinario quasi sempre frenano. «Mi sono accorto personalmente che i comportamenti stanno cambiando e mentre ero al volante ho visto davanti a me le auto rallentare sensibilmente in prossimità dell’autovelox».
Come sono stati scelti i punti in cui installarli? «All’inizio dell’anno abbiamo fatto una lista delle vie nelle quali si sono verificati in passato gravi incidenti stradali, con feriti o con esito mortale e i tre macchinari sono stati collocati accanto a strisce pedonali dove sono accaduti investimenti. Il più pericoloso in assoluto è risultato quello di viale Miramare».
Alcuni utenti sui social chiedono di pensare all’introduzione di dossi, impossibili però da realizzare per determinati limiti soprattutto in grandi arterie, come spiega sempre nel video lo stesso Roberti. E sull’argomento interviene anche il consigliere comunale Michele Babuder, che suggerisce di introdurre anche altre misure.
«Ci sono ulteriori sistemi di moderazione del traffico che potrebbero essere efficacemente installati lungo le nostre strade – sottolinea –: attraversamenti a raso o sfalsati, intersezioni rialzate e, in alcune vie, con limite di 30 km all’ora, anche i dossi, che saranno il tema di una mozione a breve in Consiglio comunale. Pertanto ritengo utile che, dopo il lavoro svolto dagli Uffici Mobilità e Traffico sull’incidentalità delle nostre strade, si proceda a una progettazione generale al fine di inserire sistemi di moderazione del traffico in ragione delle caratteristiche delle vie».
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