Trieste, nuove telecamere e addio recinzioni: al Rocco piano sicurezza da 1 milione FOTO E VIDEO

TRIESTE Parola d’ordine: sicurezza. Vetro & video. L’appuntamento con gli Europei 2019 Under 21 non è poi così lontano perché manca meno di un anno a quando Trieste ospiterà la manifestazione calcistica. E manca ancora meno all’inizio del campionato della Triestina. Gli interventi, pianificati per ammodernare il “Rocco” secondo gli standard richiesti dalla Uefa, stringono sul cronoprogramma: ieri è cominciata la rizollatura del terreno. Un’opera strategica riguarda l’interno dello stadio, in particolare le barriere a bordo campo che separano il terreno di gioco dagli spalti dove prendono posto gli spettatori: il Comune ci investe un milione 141 mila euro, compreso il canonico 22% di Iva, come ricorda la delibera 378 illustrata alla giunta dall’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, previa firma dell’architetto Andrea de Walderstein, uno dei Terranova’s boys giunti dall’Isola d’oro.
Cambiano le recinzioni sotto tutti e quattro i settori: nelle tribune Est e Ovest, nella curva Sud (quella dei tifosi alabardati) saranno montate strutture in vetro stratificato alte perlomeno 110 centimetri rispetto al piano del campo. La curva Nord, dedicata ai supporters ospiti, sarà invece schermata con una recinzione alta 250 centimetri. Le nuove soluzioni sostituiscono le vecchie barriere che erano realizzate con pilastrini di ferro a sostegno della rete metallica, piantati in uno zoccolo di calcestruzzo: gli sbarramenti, in via di dismissione, si alzavano di 225 centimetri davanti alle tribune, con un ulteriore rafforzamento di 100 cm per la Sud e di 165 cm per la Nord.
I cancelli dei varchi saranno ricalibrati sull’altezza delle nuove recinzioni, è presumibile che i telai saranno dotati dello stesso vetro stratificato, per conferire continuità cromatica e materica all’opera. Le innovazioni in tema di ordine pubblico non si fermano alle “vetrate”. Viene infatti accresciuto e adeguato l’impianto di video-sorveglianza - spiega nella sua relazione il tecnico comunale Nerio Musizza - per conformare l’attuale architettura digitale a bassa risoluzione a un sistema tecnologico più evoluto per quel che riguarda le attività di ripresa e di registrazione.
La finalità, secondo Musizza, è garantire un volume quantitativo e qualitativo sempre maggiore di immagini ad alta risoluzione. La conversione permetterà - conclude la nota accompagnatoria del funzionario, controfirmata dal direttore d’area Enrico Conte - «di utilizzare le più performanti e innovative tecnologie di ripresa a supporto delle forze dell’ordine». I tempi stringono e l’amministrazione si è avvalsa di professionisti esterni friulani, in particolare dello studio Colautti di Tavagnacco e della Sava Ingegneria di Codroipo.
La risorsa finanziaria è stata ottenuta spostando la somma di 1 milione 141 mila euro da un impianto polisportivo a San Giovanni, localizzato nell’ex deposito tram di piazzale Gioberti: sul progetto così spolpato restano 1 milione 608 mila euro, a futura memoria.
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