Trieste, nuove regole per la pesca sportiva: vietata in Porto vecchio

La misura sarà in vigore dal 15 febbraio. La Capitaneria riduce le zone consentite nel comune capoluogo mentre si ampliano gli spazi a Muggia. Per chi pesca fuori dalle aree individuate la sanzione va da mille a 3mila euro. È prevista anche la confisca di attrezzi e pescato
Un pescatore sulle rive immortalato da Massimo Silvano
Un pescatore sulle rive immortalato da Massimo Silvano

TRIESTE Cambiano le regole per la pesca sportiva nella zona portuale di Trieste, che si estende da Porto vecchio a Porto San Rocco escluso. Il 15 febbraio entrerà in vigore una nuova ordinanza della Capitaneria di porto, che andrà a revisionare il testo precedente del 2010, disciplinando le zone in cui si potrà pescare previa autorizzazione, visibili con l’apposita cartellonistica in italiano, inglese e sloveno.

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Dal 2010 ad oggi, infatti, il porto di Trieste ha subito un forte sviluppo e ciò ha comportato la necessità che alcune aree venissero sottratte alla possibilità di svolgimento di attività di natura ricreativa, per motivi di sicurezza della navigazione e per garantire il regolare svolgimento delle attività portuali, in particolare per rispondere alle esigenze di security (contrasto al terrorismo).

Ecco il testo completo dell'ordinanza

Tra le novità principali, l’esclusione dell’area portuale di Porto vecchio mentre a Muggia sarà d’ora in poi consentito esercitare la pesca sportiva. In linea generale è avvenuto un ridimensionamento nell’area portuale del comune di Trieste, a fronte di un ampliamento sul versante di Muggia.

Sempre a Muggia, da punta Ronco non si rientra più nell’ambito del porto di Trieste e, pertanto, non c’è la necessità di richiedere l’autorizzazione per la pesca ricreativa. Così anche a Trieste lungo la costa dopo Porto Vecchio, quindi in zona Barcola.cRestano vietate la pesca sportiva subacquea e la pesca da unità da diporto in tutte le acque portuali, senza possibilità di deroga.

Due le tipologie di sanzioni in cui si rischierà di incorrere in caso di violazione delle norme. In caso di pesca ricreativa in aree diverse da quelle individuate dall’ordinanza la sanzione va da mille a 3mila euro (decreto legislativo 4/2012, art. 11 comma 10). È prevista anche la confisca di attrezzi e pescato. Chi venisse trovato a pescare nelle aree consentite, ma senza l’autorizzazione rilasciata dalla Capitaneria, dovrà pagare fino a 50 euro ai sensi dell’articolo 1168 del Codice della navigazione.

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