Trieste, nuove case Ater per 400 famiglie
TRIESTE Alloggi popolari per quattrocento famiglie triestine. La consegna avverrà entro il 2016. Si tratta di appartamenti costruiti ex novo, restituiti o appena ristrutturati. L’Ater chiude così l’annata con un annuncio importante se si pensa che, dopo questa operazione, per i prossimi anni non sono all’orizzonte altri cantieri di rilievo, capaci di dare risposte sostanziali alla crescente emergenza abitativa. Mancano investimenti statali.
I beneficiari L’agenzia triestina, intanto, mette a disposizione un cospicuo numero di alloggi. I 400 nuclei familiari che beneficeranno di una casa sono stati pescati dal bando del 2010, ancora valido, che è stato appena aggiornato secondo le modifiche normative intervenute nel frattempo. È la legge regionale sul welfare, quella che ridefinisce i requisiti di residenzialità: per ricevere un appartamento servivano cinque anni in Friuli Venezia Giulia, ora ne sono sufficienti due. Tenere il bando intatto significava rischiare l’illegittimità.
La nuova graduatoria Il 13 novembre scorso l’Ater ha potuto quindi approvare la nuova graduatoria, con l’inserimento delle domande presentate oltre la scadenza da sfrattati, ultra 65enni e separati (con espresso obbligo, prescritto nel provvedimento di separazione, di uscita dall’alloggio coniugale). Secondo la norma regionale, infatti, l’agenzia è obbligata a rivedere l’elenco tenendo conto di queste categorie. Dalla lista, inoltre, sono stati tolti coloro che in questi cinque anni hanno già ottenuto la casa, vale a dire 672 persone.
I cittadini in attesa Complessivamente, dunque, nell’intero territorio provinciale sono 4.034 i cittadini in attesa, di cui 3.691 nel Comune di Trieste. È da questa graduatoria che attingerà per assegnare i quattrocento alloggi. Una parte di questi si trova in via Negri dove, grazie a un programma di riqualificazione edilizia messo in piedi dall’Ater con fondi statali concessi alla Regione, da un centinaio di appartamenti molto piccoli ne sono stati ricavati 71. Altri 102 appartamenti sono invece di nuova costruzione: sono i tre grandi cantieri in corso in via Flavia. La somma fa 173, a cui se ne aggiungono altri 200 o più ottenuti dall’abituale turnover, quelli di risulta. A conti fatti, quindi, di quei 3.691 nella lista d’attesa, l’ente potrà dare risposta al 10% dell’attuale fabbisogno.
Le categorie protette L’elenco, tuttavia, non è destinato ad accorciarsi, dal momento che le richieste in arrivo dalla fascia di tutelati (anziani, sfrattati e separati) possono entrare in graduatoria in qualunque momento. Anche se, naturalmente, il posizionamento a punteggio vale tanto quanto gli altri cittadini. Sono duecento, circa, le domande che si aggiungono di anno in anno attraverso questo sistema. «Nel 2016 saremo in grado di soddisfare il 10% del totale degli aventi diritto», conferma il direttore dell’Ater di Trieste Antonio Ius. Un risultato evidentemente insufficiente rispetto alla fame abitativa che da sempre si registra in città, ma comunque migliore di quanto si è fatto negli ultimi anni: tra il 2014 e il 2015, infatti, è stato soddisfatto il 14% del totale, mentre in questo caso, nel giro di un solo anno, si raggiunge il 10.
Lo stop ai cantieri Un trend positivo destinato tuttavia a crollare. «Purtroppo è così – ammette lo stesso direttore dell’Ater – perché in questi mesi stiamo concludendo i cantieri ancora in piedi, ma la linea dei finanziamenti statali che ci permetterebbe di aprine di altri si è di fatto interrotta. Di conseguenza non saremo in grado investire grosse risorse per la produzione di nuove costruzioni. Questo dipende dalla congiuntura economica sfavorevole, ma scontiamo anche una scelta compiuta vent’anni fa con la riforma del governo Dini quando si decise di togliere il prelievo fiscale destinato a sostenere la residenza pubblica per passarlo, invece, al sistema pensionistico».
Operazione case sfitte Ma l’Ater non demorde e si impegna a portare avanti soprattutto i progetti di ristrutturazione della case sfitte. «Nonostante la ristrettezza dei fondi lavoreremo per dare risposta al maggior numero di domande possibili» afferma Ius. Una norma statale, ad esempio, permette di avviare le opere di manutenzione ordinaria sulle strutture ormai in disuso. La Regione, a questo proposito, ha appena stanziato 13,5 milioni di euro di fondi statali per finanziare un vasto programma di riqualificazione edilizia nell’intero Friuli Venezia Giulia. Una proposta avanzata dall’assessore regionale competente Mariagrazia Santoro, varata nei mesi scorsi dall’esecutivo, che vede Trieste in cima all’elenco dei beneficiari: nel solo territorio comunale si contano ben 1.143 alloggi inutilizzati, da sistemare e mettere a disposizione dei più bisognosi.
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